La Comunità Sportiva Pompei “ufficializza” l’addio ai campetti. Ma spera che restino fruibili

“Ci auguriamo che gli spazi di Pompei possano continuare ad essere fruiti a prescindere da chi li gestirà”. E’ il “saluto” del presidente della Comunità Sportiva Pompei, Giovanni Pino, e del fondatore, Antonio Sofia, a 38 anni dall’avvio delle attività in quei campi.

Se n’è parlato ieri, in conferenza stampa, nel corso della quale sono stati ripercorsi tutti i passaggi che hanno portato alla decisione, da parte dei frati, di interrompere la collaborazione con la Comunità Sportiva (VEDI QUI). Pino e Sofia hanno “ufficializzato” la notizia che la CsP non potrà più gestire i campetti. “A determinare tale situazione – ricordano – hanno con ogni probabilità contribuito le incomprensioni con la Parrocchia e l’ordine provinciale dei Frati Minori Cappuccini, nate quasi 5 anni addietro quando si appalesò l’ipotesi della vendita dei terreni su cui insistono i campetti per edificare tre palazzine di sei piani ciascuna. Ciò provocò le reazioni di chi quei campi li vive giorno dopo giorno e della IV circoscrizione, con il suo presidente Francesco Palano Quero, che si opposero in maniera forte e decisa.

L’epilogo con la sentenza del Tar di Catania numero 282 del 29 gennaio di quest’anno, che ha ritenuto legittima la negazione della licenza edilizia da parte del Comune di Messina.

“Si confida ancora – concludono i vertici della Comunità Sportiva – nella sensibilità cristiana dell’ordine provinciale dei Frati Minori Cappuccini che ci hanno dato la possibilità di continuare le attività fino ad oggi”.