Consuntivo 2014 pieno di errori e incongruenze, i Revisori: “Siamo impantanati in una fase di valutazione”

La Tari resta un incubo, ma bisogna guardare avanti. E mentre fuori da Palazzo Zanca il malcontento sale e l’associazione L’Altra Messina chiama a raccolta i messinesi per andare a protestare contro la Tari e contro le generali condizioni in cui versa la città, tra i banchi dell’aula consiliare si continua a litigare per quella Tari che è stata approvata con soli dieci voti favorevoli e con un numero risicatissimo di consiglieri presenti. E così una nuova seduta della commissione Bilancio oggi convocata per iniziare a discutere di bilancio consuntivo si è trasformata per una buona parte in un tutti contro tutti per quanto successo in aula durante le infinite 14 ore di consiglio dello scorso mercoledì. Pippo Trischitta ha voluto ribadire davanti ai colleghi i motivi del sì alla Tari, come già aveva fatto sabato mattina in conferenza stampa. Non ha però poi perso l’occasione per attaccare chi invece ha deciso di disertare l’aula, mettendo una questione delicatissima nelle mani dei pochi che invece sono rimasti fino alla fine nonostante le polemiche e le contestazioni su Ialacqua e la gestione rifiuti. Un attacco che non è andato giù ai capigruppo di Udc e Pd Franco Mondello e Paolo David, che ha fatto scattare anche Libero Gioveni che ha contestato quei colleghi che hanno votato no alla Tari e che in questi giorni fanno girare i nomi di chi invece non c’era o ha detto sì per dimostrare di aver votato contro. “Se ci fosse stata la vera volontà di far saltare il banco bastava non presentarsi in aula” ha commentato Gioveni suscitando la collera del collega Carlo Cantali che invece è rimasto in aula a votare nonostante la posizione fortemente critica. Urla, seduta sospesa per due volte, duri botta e risposta da un banco all’altro, mentre intanto il collegio dei Revisori dei conti attendeva con pazienza di poter partecipare ad una seduta che era stata convocata per aprire la discussione su bilancio consuntivo 2014.

Ristabilita la calma i consiglieri hanno posto una serie di quesiti sull’importante documento economico-finanziario che al momento risulta desaparecido. Nonostante quelli che dovevano essere gli impegni che in testa il sindaco Renato Accorinti si era assunto nei mesi scorsi, ad oggi il consiglio non sa nulla del consuntivo 2014 e si prevede che i tempi saranno ancora lunghi. I revisori non hanno infatti ancora chiuso il lavoro di analisi e approfondimento del corposo provvedimento e sanno già che serve altro tempo prima di poter sciogliere le riserve e mettere il parere sul consuntivo 2014.

Ad illustrare alla commissione il lavoro che il collegio dei revisori sta svolgendo ormai da settimane è stato il presidente Dario Zaccone: “Fino ad oggi l’organo di revisione ha analizzato attentamente tutta la documentazione ricevuta, sollecitando a più riprese l’allineamento dei conti delle partecipate, il piano triennale del contenimento spese, i bilanci delle maggiori partecipate di cui ad oggi non abbiamo notizie. Abbiamo iniziato un lungo lavoro di riaccertamento dei residui che ha rivelato diversi errori di calcolo e incongruenze, abbiamo inviato nuovamente tutto ai dirigenti dei vari dipartimenti per procedere ad una revisione della documentazione, un’analisi che è ancora in corso d’opera”. Serrato lavoro per i revisori dei conti che avrebbero dovuto depositare il loro parere lo scorso 14 settembre e che avevano chiesto al commissario ad acta, nominato dalla Regione proprio per il ritardo sull’approvazione del consuntivo, una proroga dei termini. “La proroga è abbondantemente scaduta e giovedì incontreremo il commissario e il ragioniere generale per fare il punto della situazione e valutare insieme che tempi possiamo ancora concederci” ha spiegato Zaccone che ha anche motivato il perché di un approfondimento così dettagliato e approfondito.

Avremmo potuto liquidare il consuntivo con un parere negativo, ma abbiamo preferito questa strada anche in considerazione del fatto che siamo ancora sotto procedura di valutazione del Piano di riequlibrio e un parere negativo sul bilancio creerebbe inevitabili problemi”. I revisori stanno dunque tentando di mettere l’amministrazione nelle condizioni di poter aggiustare tutto prima che il bilancio arrivi in aula, i revisori però non hanno dubbi: se alla fine di questa analisi la Ragioneria generale non terrà conto delle criticità rilevate l’organo contabile trarrà le sue conseguenti valutazioni e in quel caso il parere sarebbe tutt’altro che positivo. E si sa che un bilancio che arriva in consiglio con parere negativo non avrebbe vita facile.

Con molta probabilità la giunta Accorinti si troverà costretta a ritirare il consuntivo e a riformularlo alla luce dei rilievi mossi dai revisori. Questa però non sarebbe una grande novità, visto che ormai quello delle delibere presentate e ritirate è un copione che va in scena con regolarità. Al momento amministrazione e revisori sembrano essere in disaccordo sui parametri di criticità che determinano se l’ente è in deficitarietà strutturale oppure no. Secondo l’esecutivo al momento è stato sforato solo un parametro, non sono in totale accordo i revisori che ne contano 5, compreso il famoso parametro numero 6, quello legato al personale delle partecipate. Insomma, questo consuntivo è un cantiere ancora aperto.

Siamo impantanati in questa fase di valutazione” ha detto senza mezzi termini Zaccone, suscitando non poche preoccupazioni tra i consiglieri che a questo punto non sanno più cosa aspettarsi. Il consuntivo 2014 con grandissima probabilità sarà ritirato e riproposto dalla giunta, intanto i revisori sperano di avere i bilanci delle partecipate, anche alla luce del fatto che sono necessari in funzione del previsionale 2015 che dovrà contenere la copertura dei disavanzi delle partecipate. Ad oggi poco o nulla si sa dei conti di Messinambiente, Atm, Amam. Voci di corridoio dicono che Messinabiente abbia una perdita di 7 milioni di euro ma fin quando non ci saranno i documenti contabili non si potranno fare discussioni concrete. Intanto siamo già ad ottobre e il trend sembra quello degli anni passati: solo ritardi su ritardi.

Francesca Stornante