Bilancio di previsione 2015, paralisi senza fine

La prima settimana di marzo è trascorsa, ma ancora Palazzo Zanca è senza bilancio. Una crisi senza fine, uno stallo da cui sembra impossibile uscire. Il 2016 è iniziato da tre mesi e il Comune di Messsina è ancora senza bilancio di previsione 2015. Un bilancio che evidentemente amministrazione, ragioneria ed esperti non sono riusciti a chiudere in nessun modo. Paralizzando la vita amministrativa di un’intera città.

Oggi la mattinata di Palazzo Zanca è iniziata con la consueta seduta della I Commissione Bilancio. L’ennesimo faccia a faccia tra Revisori dei conti e consiglieri comunali, nell’assenza totale dell’amministrazione comunale. Non c’era il vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino per motivi istituzionali precedentemente assunti e non c’era nessun esponente della giunta tra i banchi dell’aula per spiegare cosa sta facendo l’amministrazione per provare ad uscire da questo tunnel. In aula solo il segretario e direttore generale Antonio Le Donne.

Al momento l’unica certezza è che per il bilancio di previsione 2015 è ancora tutto fermo. La presentazione dello schema di bilancio resta sospesa in attesa del riaccertamento straordinario dei residui. Un’operazione che si trascina da mesi e su cui si continuano a registrare ancora intoppi perché permangono le perplessità del Collegio dei revisori dei conti su alcune poste. Durante il confronto di stamattina tra Revisori ed il ragioniere generale Cama sono state concordate ulteriori verifiche, ma i dubbi crescono ogni giorno di più.

«Speriamo di avere i chiarimenti richiesti nel giro di due giorni» ha dichiarato il presidente del collegio dei revisori Dario Zaccone. Il segretario Le Donne ha spiegato che i termini sono stato sospesi all'ottavo giorno dei dieci concessi dal commissario ad acta per la presentazione del nuovo schema di bilancio, dunque quando si chiuderà il riaccertamento la giunta avrà quei due giorni residui per presentare il documento.

Il segretario generale ha anche fatto sapere che lo schema di bilancio è sostanzialmente pronto e potrebbe anche essere votato in giunta senza attendere la conclusione dell’operazione di riaccertamento straordinario dei residui. Non è escluso, infatti, che – per uscire da questo immobilismo – la giunta decida di approvare la delibera sul previsionale, riservandosi di apportare eventuali correttivi nel caso in cui fossero richiesti dai revisori al termine dell’analisi dei residui attivi e passivi.

Implacabili i commenti dei consiglieri. La capogruppo Dr Elvira Amata ha riacceso i riflettori sul piano di riequilibrio: «Non mi limito a parlare del bilancio perché mi chiedo come può il Ministero valutare il piano decennale alla luce di questo stallo. L'amministrazione sta vanificando gli sforzi di questo consiglio. Ho grande timore per il destino del piano di riequilibrio che noi abbiamo votato nell'interesse della città». La Amata ha sottolineato che già molti capigruppo consiliari hanno chiesto di spostare il Ragioniere Cama dalla ragioneria ed ha sottolineato che le colpe politiche non sono solo di Signorino ma anche di Accorinti che è il sindaco della città.

Voce critica dall’Udc di Franco Mondello, che ormai da qualche mese ha “abbandonato” l’amministrazione: «Sui bilanci in questi tre anni abbiamo assistito ad operazioni di fantasia. Bilanci continuamente modificati, non nella facciata ma nella sostanza».

Per Nina Lo Presti nessuno stupore: «Finalmente i consiglieri sono arrivati alle conclusioni a cui io il collega Sturniolo eravamo giunti già da mesi, cioè che il Comune è un malato terminale».

A questo punto dunque bisognerà capire se ci sarà la reale intenzione di staccare la spina, come hanno annunciato già alcuni gruppi politici o se si andrà avanti tentando di rianimare in tutti i modi questo malato. E nel frattempo il bilancio diventa sempre più una chimera.

Danila La Torre – Francesca Stornante