Due nuovi direttori all’Amam, i Pdr segnalano anomalie nei bandi: “Chiediamo la revoca”

“L'amministrazione Accorinti, che voleva fare della trasparenza la massima virtù, ancora una volta presta il fianco a voci e illazioni che non fanno bene alla città di Messina”. Lo dice oggi il vice presidente del Consiglio comunale, Nino Interdonato che, insieme ai colleghi di partito Carreri e La Paglia, ha deciso di porre la lente di ingrandimento sul bando per l’assunzione di un direttore generale e un direttore tecnico all’Amam. Bandi che in questi mesi hanno spesso fatto discutere, tra fughe in avanti dell’Amam, stop imposti dall’amministrazione comunale, dissidi e dimissioni richieste ma non accolte. Domani è l’ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature esterne, il termine per la mobilità interna era invece scaduto lo scorso 22 luglio (VEDI QUI). Ed è proprio sulla procedura interna, quella che per legge deve precedere la selezione esterna, che i consiglieri Pdr vogliono fare luce attraverso una una interrogazione urgente al Sindaco, Renato Accorinti e per conoscenza al presidente Amam, Leonardo Termini.

I consiglieri puntano innanzitutto i riflettori sulla commissione esaminatrice: “Appare inconsueto che il membro di una commissione, di un qualsivoglia bando di concorso pubblico venga nominato e reso pubblico con un congruo lasso di tempo non solo precedente al termine della presentazione delle candidature, cui il bando è rivolto, ma addirittura prima che il bando stesso venga emanato”. E infatti lo scorso 21 giugno il Cda di Amam ha conferito un incarico al prof. Aronica per un corrispettivo di 9 mila euro, al fine di svolgere fino al prossimo 20 settembre il ruolo di collaboratore tecnico-scientifico nonché di componete della commissione di valutazione per il reclutamento del direttore generale e del dirigente tecnico del settore idrico- integrato.

Per Interdonato e i colleghi le altre anomalie si riscontrano se si prova a capire in cosa consistono le prove che i candidati devono sostenere: “Desuete appaiono le modalità di svolgimento dei colloqui, che non garantiscono omogeneità e parità di condizioni ai singoli candidati. All’art.7 del bando di selezione, dove si disciplina la prova del colloquio, non si indica un ben definito programma volto a verificare le competenze necessarie per ricoprire la carica, omogeneo per tutti i candidati, ma si indica solamente che il colloquio verterà sulle tematiche relative ai titoli posseduti dai singoli candidati, facendo venire meno i principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità”.

Alla luce di questi dubbi Interdonato, Carreri e La Paglia chiedono pertanto la revoca in autotutela deIl'avviso di mobilità interaziendale fra società controllate del Comune di Messina: “Questi avvisi si prestano a contenziosi quasi certi con i candidati”m scrivono i consiglieri che chiedono quindi un nuovo bando con procedure che rispettino la normativa di legge.

F.St.