Il contratto di servizio Atm pronto per andare in Consiglio. Foti e Cacciola: “Approvatelo al più presto”

Il contratto di servizio è un atto importantissimo per la vita e per il futuro dell’Atm, è un atto che renderà l’azienda di trasporto messinese una realtà normale nel panorama siciliano e non la farà sentire più “diversa”, la renderà credibile sul mercato e appetibile per le banche, garantirà sicurezza al Comune che la controlla al 100% e ogni anno eroga un corrispettivo economico per i servizi resi. In poche parole: è un atto che dovrà essere votato al più presto. E’ quanto è emerso dalla commissione straordinaria bilancio che si è svolta oggi a Palazzo Zanca e che ha messo i consiglieri comunali di fronte all’assessore Gaetano Cacciola, al direttore generale e al direttore amministrativo dell’Atm, Giovanni Foti e Daniele De Almagro, al dirigente del Dipartimento Mibilità Mario Pizzino. Una commissione che ha seguito quella di lunedì mattina dedicata al contratto di servizio Atm, un’occasione di incontro e confronto sull’importante documento. Uno strumento fondamentale che manca dal 1999, che serve a regolare i rapporti tra Comune, ente proprietario, e Azienda e dunque a stabilire quali e quanti servizi vengono richiesti a fronte di un impegno economico annuale. Il contratto di servizio Atm vale 44 milioni di euro che saranno così ripartiti: 16.885.000 euro per il 2015, 14.275.000 per il 2016 e 12.980.000 euro per il 2017 (VEDI QUI). Nato da un lavoro condiviso da amministrazione, dipartimento mobilità e Atm, esitato a gennaio dalla giunta Accorinti, rimodulato a maggio per inserire le somme che mancavano alla voce “Iva” che erano state rilevate dai revisori dei conti del Comune in sede di discussione del piano di riequilibrio decennale, il contratto di servizio Atm adesso è pronto davvero per approdare in Consiglio comunale. Se ne parlerà almeno tra una settimana, la commissione di oggi ha però chiuso la discussione sul provvedimento, decidendo però di inviare la delibera con un parere negativo. Al momento del voto, infatti, è prevalsa la linea dell’astensione, un’astensione “tecnica” come viene spesso definita quella delle commissioni, ma questo esito negativo non pregiudicherà il lavoro in aula, almeno così ci hanno tenuto a precisare alcuni consiglieri a fine seduta. Però fino alla fine, anche fuori aula, sia l’assessore Cacciola che il direttore Foti hanno continuato a sottolineare l’importanza di dare il via libera al contratto di servizio e scherzosamente si sono stretti la mano dichiarando di essere pronti a dimettersi se il contratto di servizio Atm verrà bocciato dal consiglio comunale.

Scherzi a parte la discussione di oggi ha messo in luce una serie di aspetti del documento, senza però entrare a fondo nei dettagli, soprattutto quelli economici. Sul piatto pochi numeri, i consiglieri hanno preferito chiedere chiarimenti soprattutto su aspetti che riguardano l’equilibrio generale dei conti inseriti e la gestione del servizio in ottica bus e personale. In realtà per leggere appieno il contratto di servizio non si può prescindere da quanto è già stato definito dal Piano di riequilibrio del Comune ma soprattutto dal Piano industriale varato proprio in concomitanza della stesura del riequilibrio, dove ci sono costi e numeri che disegnano la vita dell’Atm dei prossimi tre anni e definiscono la prospettiva che questa amministrazione ha deciso di dare all’azienda (VEDI QUI). E non bisogna dimenticare neanche che si tratta di un atto fondamentale per il Piano di riequilibrio, considerato un presupposto fondamentale dalla Corte dei Conti che inserisce i contratti di servizio nelle linee guida sulla valutazione dei piani.

“Questo documento è stato per anni una chimera –ha esordito il direttore Foti. Siamo tra i pochi Comuni che non hanno un contratto di servizio con l’azienda trasporti, questa situazione ci crea problemi dal punto di vista dei trasferimenti economici della Regione, siamo trattati come “diversi”. Problemi che sorgono anche quando parliamo con le banche. Per esempio vorremmo riattivare una gara pubblica per il servizio di tesoreria ma anche questo senza contratto diventa impossibile perché non siamo di interesse per le banche. Il contratto di servizio è fondamentale per garantire chiarezza e trasparenza nei rapporti, abbiamo grandissima urgenza. Attendiamo fiduciosi che questo iter arrivi alla fine in modo positivo”.

I primi quesiti posti dai consiglieri hanno toccato diverse tematiche: Pippo De Leo si è soffermato sui costi del personale e in particolare degli ausiliari del traffico, Libero Gioveni ha invece chiesto chiarimenti sulla prospettiva Multiservizi, sulla carenza di autisti in previsione dell’incremento del parco mezzi e sull’ipotesi di affidare all’Atm il servizio carroattrezzi. Nino Carreri ha invece provato a capire se ad oggi, alla luce della nuova gestione messa in campo in via La Farina, le previsioni inserite nel pluriennale sono state rispettate, e poi focus su quella famosa delibera del 2011 con cui il Consiglio comunale metteva in liquidazione l’Atm.

Le risposte sono arrivate dal direttore Foti che ha innanzitutto voluto chiarire che il piano industriale varato per l’Atm è un piano serio e tiene conto del bilancio tra entrate che provengono da contributi regionali, vendita dei tagliandi, multe e parcheggi e uscite legate a costi di gestione e spese per il personale. “Quando si parla di costi aziendali ci sono anche i costi di tutto il personale. Il cambiamento potrebbe avvenire nel 2017, perché fino al 2016 il personale ex Lsu sarà finanziato dalla Regione. Di sicuro i conti stanno in piedi per l’intero 2016, nel frattempo sarà avviata un’analisi complessiva su tutto il personale e sulla sua organizzazione in base alle esigenze aziendali”. Sul fronte autisti invece ci sarà da lavorare perché nell’ottica di un notevole incremento del parco mezzi l’Atm potrebbe ritrovarsi davvero nel paradosso di avere tanti bus e pochi autisti da mettere alla guida. “Stiamo seguendo tutte le regolari procedure previste dalla normativa e in attesa di avere gli esiti di quest’analisi approfondita abbiamo fatto prima un interpello interno per il personale che voleva assumere la qualifica di autista, poi si passerà alla mobilità interaziendale e non scartiamo l’ipotesi di fare una gara per personale “in somministrazione”, dunque secondo la modalità del lavoro interinale. Tutto questo nella speranza e nell’attesa di poter procedere a nuove assunzioni” ha spiegato Foti, ricordando che ad oggi l’Atm conta 167 autisti contro una pianta organica che ne prevedrebbe 232.

La prospettiva Multiservizi è invece ancora tutta da valutare e, come già più volte emerso in altre occasioni, né i vertici Atm né l’assessore Cacciola sembrano fare i salti di gioia all’ipotesi di mettere anche l’azienda trasporti nel grande calderone della multiservizi.

Si scartano invece per il momento il servizio carroattrezzi ma anche la gestione della scala mobile di via Peculio Frumentario che necessiterebbe di un intervento finanziario che attualmente l’Atm non può permettersi.

Si è discusso anche di prestazioni aggiuntive che l’Atm può rendere al Comune, in aula si metterà un emendamento che regola questi servizi extra e ne prevede la copertura economica in modo che all’Atm non vengano richiesti servizi che potrebbero arrecarle pregiudizio economico.

Risposte che in generale hanno convinto i consiglieri, anche se poi alla fine il voto è stato negativo. Foti ha anch annunciato che l’azienda ha esitato il bilancio 2014 che si è chiuso in positivo, bilancio che la scorsa settimana è stato trasmesso al Comune e che prima o poi dovrebbe passare al vaglio anche del Consiglio che però dal 2003 non ha più approvato i bilanci Atm.

Un po’ di scompiglio in commissione si è creato alla fine, quando il consigliere Sturniolo ha provato a rinviare la votazione sulla delibera in attesa di ascoltare le famose 13 associazioni che nei mesi scorsi avevano duramente contestato Foti. Un siparietto al momento del voto sulla mozione Sturniolo che alla fine è stata respinta, l’impegno che comunque le associazioni saranno convocate in commissione per discutere di Atm, così come avevano chiesto.

In ogni caso il contratto di servizio, nonostante un parere negativo, è pronto ad andare in consiglio.

Francesca Stornante