Renato Accorinti sale in cattedra ed “interroga” i cinque candidati a rettore

Il candidato a sindaco Renato Accorinti “interroga” i cinque candidati a rettore. L’aspirante primo cittadino ha infatti deciso di rivolgere ai prof- Pietro Navarra, Giuseppe Vita, Giovanni Cupaiuolo, Afriana Ferlazzo e Antonio Romano Tassone ben sette quesiti, ai quali vorrebbe una riposta pubblica, come pubblica è la lettera firmata da Accorinti.

«L’Università degli Studi di Messina seconda più antica della Sicilia e terza del Mezzogiorno d’Italia –scrive testualmente il no-pontista più famoso – costituisce una preziosa eredità che abbiamo ricevuto dai nostri Padri; è dovere di tutti coloro che sono coinvolti nella sua attività, in particolare di chi è chiamato ad amministrarla, far sì che essa si sviluppi e raggiunga livelli di eccellenza, così da contribuire validamente alla crescita culturale, civile ed economica del nostro territorio e rappresentare un’opportunità di futuro per i giovani».

Secondo Accorinti «altrettanto, è dovere di chi si candida alla guida della città supportare e tutelare lo sviluppo di questa importantissima istituzione, che rappresenta per la città una risorsa di straordinaria portata, anzitutto per il suo fondamentale ruolo di lievitazione culturale, ma anche per la sua capacità di attrazione di studenti e docenti provenienti da altri territori e (più in generale) di risorse intellettuali ed investimenti nel campo della conoscenza e della ricerca».

«Come candidato Sindaco di Messina – spiega ancora Accorinti – assumo l’impegno di avviare nella mia futura amministrazione una collaborazione istituzionale stabile e trasparente con l’Università e gli Enti di Ricerca, promuovendo ogni forma possibile di mobilitazione delle risorse europee, nazionali e regionali per l’innovazione e lo sviluppo. Nei limiti posti dalle disponibilità di bilancio e con riferimento a progetti e settori ritenuti strategici dall’Amministrazione Comunale, questa collaborazione potrà consistere anche nel sostegno a progetti di ricerca ad elevata ricaduta sull’economia, l’occupazione e la società, nel supporto alla formazione avanzata per i migliori studenti (dottorati, post-dottorati, studi all’estero) e alle azioni per il richiamo a Messina delle migliori competenze, nella costituzione di sedi permanenti di consultazione e indirizzo anche per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile e femminile».

Accorinti chiede pertanto a ciascuno dei Docenti che hanno avanzato la propria candidatura all’incarico di Rettore di rispondere pubblicamente alle domande seguenti.

1) Come intende promuovere l’integrazione fra Università e territorio, per favorire l’innovazione nei settori produttivi e nei servizi e lo sviluppo di nuove opportunità di lavoro e di creazione di impresa?

2) Quali iniziative intende adottare per migliorare la qualità dei servizi per gli studenti, quali ad esempio le mense, gli alloggi per i fuori sede, i trasporti da e per le sedi decentrate, l’armonizzazione dell’attività didattica con l’ubicazione delle aule e dei laboratori e per favorirne nel contempo l’integrazione nella comunità civica?

3) Quali ritiene siano stati gli aspetti positivi dell’attuale gestione e quali quelli negativi?

4) Come dovrà operare il nuovo Rettore al fine di conseguire economie di gestione?

5) Sulla base di quali criteri ritiene debbano essere incentivati i settori o le attività didattiche e di ricerca dell’Università?

6) Qual è il suo punto di vista sullo Statuto recentemente adottato e sulla Fondazione universitaria?

7) L’immagine dell’Università di Messina è pesantemente offuscata dalla diffusa percezione dell’esistenza di pratiche nepotistiche e di gestione personalistica delle risorse, relative anche all’accesso ai vari gradi della carriera accademica, che hanno anche purtroppo dato luogo in taluni casi a lunghi e perniciosi procedimenti giudiziari. Cosa intende fare per ribaltare tale situazione, garantire trasparenza e uguaglianza di condizioni ed incrementare l’attrattività dell’Ateneo?

Le domande sono sul “ tavolo”, adesso bisogna solo attendere la riposta degli “interrogati”, che di solito- in qualità di docenti – le domande le rivolgono ai loro studenti, mentre questa volta dovranno essere loro a fornirle. (DLT)