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Concerti ed eventi al Teatro antico, al privato costa il 50% in più. I soldi vanno al Comune

di Carmelo Caspanello
TAORMINA – Sciolto il nodo della percentuale dei proventi che derivano dai grandi eventi organizzati dai privati nei parchi archeologici, quale il Teatro antico di Taormina. La soluzione è contenuta nella Finanziaria approvata dall’Assemblea regionale, su proposta di Sud chiama Nord, che attraverso il leader Cateno De Luca, parlamentare regionale, aveva dato battaglia già all’indomani della sua elezione a sindaco della Perla dello Jonio. “Qualora un bene immobile di competenza del parco venga dato in concessione a privati per attività aventi scopo di lucro, è riconosciuto per ogni singola concessione al comune nel cui territorio ricade il bene concesso, il 50% dell’importo sostenuto dal concessionario a titolo di canone concessorio”. In parole povere, se il privato (ad esempio) paga 100 al Parco archeologico, altri 50 dovrà versarli al Comune.

Si punta così a compensare i maggiori oneri sostenuti dal Comune “per garantire il servizio di viabilità, il decoro urbano, i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, incluse le prestazioni effettuate in plus orario dal personale comunale con qualifica non dirigenziale necessari allo svolgimento delle attività oggetto di concessione nonché per sostenere attività di promozione turistica effettuate anche mediante enti strumentali del Comune”.

Una disposizione importante era stata già approvata lo scorso luglio e prevedeva l’incameramento del 15% degli incassi della vendita dei biglietti di ingresso, fino a un massimo di 600.000 euro all’anno, a favore dei Parchi archeologici. La norma ha inoltre stabilito il riconoscimento di 5 giornate al mese ai Comuni per proprie iniziative e programmazione.

“Abbiamo ottenuto un risultato – commenta il sindaco di Taormina e deputato regionale, Cateno De Luca – abbiamo riconfermato un principio. Questa norma è un passo avanti significativo per valorizzare il nostro patrimonio archeologico e garantire che le risorse finanziarie siano reinvestite per il bene delle comunità locali. La norma non riguarda solo Taormina ma tutti i comuni in cui ricadono i Parchi Archeologici. È un risultato importante che ristabilisce semplicemente un principio di equilibrio che mira sia a preservare il bene che a garantire il comune che fino ad oggi ha dovuto solo sostenere spese a fronte di un grande sforzo. Mi sono fatto portavoce di una battaglia che, come più volte detto – conclude De Luca – non riguarda solo Cateno De Luca ma tutti i Comuni che ospitano parchi archeologici”.