La rada San Francesco va ancora alla Caronte & Tourist

Tutto come previsto. Per i prossimi tre anni, la rada San Francesco sarà ancora gestita da Caronte & Tourist. Ed è la terza volta che la società dei Franza sbaraglia la concorrenza, che però è composta sempre dalle stesse società. Per la precedente concessione della rada, l’altra impresa in corsa era la “Fratelli Catalano”, società che non ha alcuna esperienza nel campo del traghettamento e la cui partecipazione alla gara di quest’anno è stata esclusa proprio per questi motivi. Caronte & Tourist, come capofila della società Terminal Tremestieri, composta anche da Bluferries e Meridiano, aveva superato anche Salerno Container, in occasione della concessione dell’approdo di Tremestieri. L’attuale offerta della società campana è risultata meno valida sia in termini tecnici sia in termini economici.

L’area compresa tra i torrenti Giostra e San Licandro, dunque, rimane in capo alla stessa società che gestisce l’approdo da decenni. Stavolta, nelle intenzioni, dovrebbe trattarsi dell’ultima concessione. L’obiettivo è quello di spostare tutto il traffico al porto di Tremestieri e chiudere la rada San Francesco, realizzando un unico lungomare cittadino, da Boccetta ad Annunziata ed oltre, sino alla riviera nord. Perché ciò avvenga, però, dovranno consumarsi alcuni passaggi. Il più immediato, a dicembre, la fine dei lavori sulla seconda invasatura dell’approdo a sud. Questo consentirà di trasferire tutto il traffico pesante a Tremestieri e tenere aperta la rada San Francesco solo per il passaggio delle autovetture. Per far sì che anche questo traffico, così come quello delle autostrade del mare al molo Norimberga, passi a Tremestieri, sarà necessario che il porto venga ampliato.

Dopo le sentenze di Tar e Consiglio di Stato, l’ampliamento è stato affidato alla Coedmar, il cui progetto dovrà ottenere l’ok alla Valutazione d’Impatto Ambientale. Prima di arrivare all’inizio dei lavori, passeranno purtroppo diversi mesi, forse anche un anno. Poi, da contratto, è prevista una durata dei lavori di 730 giorni consecutivi, due anni. Idealmente, l’inaugurazione del grande e definitivo porto di Tremestieri, potrebbe avvenire in coincidenza con la fine della nuova concessione della rada San Francesco. E sarebbe davvero la fine della schiavitù d’attraversamento con in più una grande infrastruttura in grado anche di produrre nuova economia. All’Autorità Portuale, ad esempio, è giunta la richiesta per una nuova autostrada del mare che colleghi Messina con un porto del centro-nord. Richiesta che, giocoforza, non è stata accolta per mancanza di approdi. Basti pensare che già la sola rotta Messina-Salerno crea diversi problemi sul traffico cittadino. Sempre idealmente, tra qualche mese potrebbe andare in appalto la nuova via don Blasco, i cui lavori dovrebbero avere una durata di 18 mesi. Un altro tassello che migliorerebbe di gran lunga l’aspetto viario della città e di conseguenza la sua vivibilità. “Idealmente”, però, non corrisponde alla realtà se consideriamo i soliti tempi delle grande opere pubbliche messinesi. Ed allora meglio concentrarsi sul breve periodo. Sui segnalatori mobili da installare in tangenziale per abolire il sistema dei pass e sulla riapertura della seconda invasatura del porto di Tremestieri. Servirà, quantomeno, a tamponare un’emergenza che dura da troppo tempo.

(Marco Ipsale)