Reset chiude la campagna elettorale con quattordici punti. E un progetto per la città

“E’ stata una bellissima esperienza. Che continuerà”. Alessandro Tinaglia sceglie di chiudere la campagna elettorale di Reset così come l’aveva iniziata: parlando di programmi, dando scadenze e prendendo impegni. Il candidato sindaco per il movimento nato un anno e mezzo fa, che chiuderà con un comizio a piazza Cairoli alle 19 gli incontri elettorali, elenca quattordici punti sui quali si baserà il suo programma. “E se non riusciremo a mantenerli, se ci accorgeremo che a metà mandato non siamo riusciti a cambiare in maniera significativa l’andazzo delle cose, prenderemo atto della nostra inadeguatezza e andremo a casa”, ha spiegato l’architetto. “Siamo un gruppo di cittadini che decide di fare le cose e le fa – ha continuato – niente che abbiamo inserito nei nostri programmi non è accompagnato da un piano industriale, uno studio di fattibilità o la previsione di un accordo di programma. Tutto quello che abbiamo scritto siamo sicuri di essere in condizione di mantenerlo”.

Si parte con la presentazione del nuovo Piano di riequilibrio decennale già presentato ad Aprile e simbolicamente consegnato al Commissario Croce durante l’incontro del 5 Giugno, e si prosegue con la riorganizzazione della macchina comunale per garantire, attraverso le risorse umane a disposizione dell’amministrazione, tutti i servizi essenziali. Una delle proposte sulle quali Reset punta parecchio è la compagnia di traghettamento pubblico: “Proprio ieri reset! ha consegnato al Presidente Crocetta lo studio di fattibilità tecnico-economico già presentato alla cittadinanza a dicembre 2012 – ha spiegato Tinaglia – Crocetta ha preso l’impegno di dare una risposta a breve. Tale risposta, ed i tempi della stessa, dimostreranno se il Presidente della Regione sia o meno interessato a sostenere la città con azioni concrete. La società pubblica di traghettamento porterebbe introiti per le casse del comune di Messina pari a 140.000.000 di euro nei prossimi 10 anni. Grazie a questi, per esempio, potremmo garantire il trasporto pubblico gratuito”.

Un’altra delle scommesse di Reset è il “Me Lab”. “Si tratta di un piano di marketing territoriale che nel giro di sei mesi propaganderebbe in giro per il mondo il marchio Messina, e costerebbe meno di mezzo milione di euro. Non – commenta con una nota pelomica – i quarant’anni ed i seicento milioni che è costato il fantasma del ponte sullo Stretto”. Spazio poi al consorzio agricolo per la produzione di vino doc, olio e limoni dop. “Il consorzio green, i cui prodotti saranno marchiati “ME-Lab”, sarà costituito tra i proprietari delle aree agricole abbandonate e da riutilizzare, il Comune di Messina e gli imprenditori agricoli”.

“Abbiamo deciso di correre da soli – ha concluso Tinaglia – perchè pensiamo che il sistema dei partiti abbia fallito. Abbiamo raccolto questa sfida senza scendere a compromessi, coinvolgendo professionisti e offrendo alla città un progetto di sviluppo. Che porteremo avanti – annuncia – a prescindere dall’esito del voto”.