cronaca

Condanna per il vaffa alla Ministra, De Luca: “Lo rifarei”. E avvia la “questua”

“Potevo fare opposizione, non l’ho fatta perché mi sono fatto 4 conti. Il vaffa c’è stato, non lo nego, non ho mai negato di aver mandato a quel paese il ministro degli Interni. Poi ci siamo “riappacificati” ma il processo aveva fatto il suo corso. E’ ufficiale, c’è questa condanna di 1500 euro. Ci saranno rimasti male quelli che immaginavano la mia decadenza, saranno rimasti un po’ delusi. La partita è chiusa”.

Così Cateno De Luca ha commentato la “multa” che dovrà pagare per aver vilipeso la ministra Luciana Lamorgese, sui social, durante le ore calde del braccio di ferro istituzionale sulla gestione della pandemia, a fine marzo scorso.

Un’ammissione di colpa? Niente affatto. Perché subito dopo il sindaco di Messina rilancia: “Lo rifarei. Io per difendere il mio territorio mi faccio ammazzare”. E provoca: “Questo scherzetto mi è costato, poi magari farò una pubblica sottoscrizione, chi vuole contribuire con un euro a testa per il vaffa nei confronti della Lamorgese”.