Blitz Gramigna, “sconti” in appello ai nuovi boss di Camaro e Giostra

Hanno incassato sconti di pena, in secondo grado, gli imputati di uno dei filoni processuali scaturiti dall’Operazione Gramigna sui clan di Giostra e Camaro. E si tratta del filone principale, definito col rito abbreviato, visto che alla sbarra ci sono i due principali boss emergenti cittadini: Domenico Arena e Vincenzo Pergolizzi.

Nel dettaglio, la corte d’Appello (presidente Brigandì) ieri sera ha inflitto 10 anni di reclusione a Vincenzo Pergolizzi, 8 anni per Lorenzo Micalizzi; 7 anni e 8 mesi a Giuseppe Rizzitano, 4 anni e 8 mesi per Francesco Pergolizzi; infine 3 anni e 8 mesi a Orazio Faralla. Per tutti si tratta di condanne più basse a quelle precedenti, tranne che per Faralla, che dovrà scontare tre mesi in più. Confermate invece le condanne emesse in primo grado per Vittorio De Natale e Domenico Arena.

I giudici di secondo grado hanno deciso per loro anche il pagamento di pesanti multe e il risarcimento delle spese processuali sostenute dalle due parti civili, cioè uno degli imprenditori che ha denunciato il pizzo e l’Ampana, la sigla ambientalista che si occupa della difesa dei cavalli.

Hanno difeso gli avvocati Domenico Andrè, Salvatore Silvestro, Antonello Scordo, Tancredi Tracló, Piero Luccisano.

Il blitz contro i due clan è scattato nel 2012. I carabinieri, coordinati dai pm Angelo Cavallo e Fabrizio Monaco, avevano tenuto sott’occhio per mesi Arena e Pergolizzi, ricostruendo i loro affari criminali: dalle estorsioni ai cantieri alla droga, passando al sempre fiorente business delle scommesse sulle corse clandestine dei cavalli, una vera e propria tradizione di alcuni rioni cittadini, crudele per gli animali e difficile da cancellare, da estirpare. Proprio come la gramigna.