Atm, il segretario generale dell’OrSa chiede l’istituzione di un tavolo prefettizio

Le 49 condanne notificate dal Gup Maria Vermiglio ai lavoratori Atm e al segretario regionale dell’OrSa Mariano Massaro per lo sciopero del novembre 2008, considerato interruzione di pubblico servizio, hanno già generato forti polemiche proprio da parte dello stesso Massaro, che dopo la nota di ieri (vedi correlato) in cui difende la propria posizione e quelli dei dipendenti, oggi si rivolge direttamente al prefetto Alecci. Il sindacalista nel valutare e commentare quanto accaduto e i provvedimenti adottati, torna a difendere in prima linea i lavoratori: “I responsabili dell’incresciosa vicenda – scrive – sono spesso individuati fra il personale che giunto al limite del sopportabile si riversa in piazza, trascinato da frustrazione indotta dal censurabile atteggiamento delle istituzioni competenti che snobbano le esigenze dei dipendenti e spesso rilanciano con messaggi subliminali volti a scaricare ogni responsabilità sui lavoratori accusati di ogni nefandezza. Siamo certi che fra i 620 dipendenti dell’ATM esiste una sparuta minoranza di galoppini politico/sindacali che hanno usufruito delle becere dinamiche clientelari più volte denunciate da ogni versante ma ciò non toglie che la stragrande maggioranza dai lavoratori sia gente perbene”.

Secondo Massaro, la vera interruzione di pubblico servizio non è certo rappresentata da qualche cassonetto posizionato davanti ad un autobus per impedirne il passaggio, bensì da un vetusto parco mezzi “che spesso vanno in servizio oltre i limiti della sicurezza, l’interruzione del servizio va imputata a coloro che pretendono le prestazioni lavorative senza essere nelle condizioni di erogare i corrispettivi stipendi”. Il segretario nell’informare che il prefetto che i lavoratori sono ancora in attesa del pagamento della tredicesima mensilità e degli stipendi di dicembre e gennaio, chiede un intervento Istituzionale con la convocazione di un tavolo prefettizio “convochi le parti interessate, Regione, Comune, Azienda e Sindacati per la ricerca delle soluzioni e della verità”.