Sull’occupazione della Casa del portuale centro-destra e centro- sinistra trovano l’intesa

Centrosinistra e centrodestra a Palazzo Zanca trovano l’intesa sulla vicenda dell’occupazione dell’ex Casa del Portuale. Domani alle 10.45 nell’Aula consiliare conferenza stampa “delle larghe intese”, convocata da tutti i gruppi consiliari (Pdl, Pd, Udc, Dr e Megafono). All'incontro non prenderà parte il gruppo “Cambiamo Messina dal Basso” che sulla vicenda ha una posizione opposta, condividendo ragioni e modi del Pinelli, come emerso dalla seduta della X Commissione.

L’incendio è infatti scoppiato durante i lavori della Commissione dedicata ai Beni Comuni, venerdì scorso, a proposito sia dell’occupazione Casa del portuale, iniziata il 25 aprile, che della realizzazione dei murales di via Alessio Valore. Pomo della discordia il perdurare dell’occupazione e le dichiarazioni dell’assessore Daniele Ialacqua. I consiglieri di centro destra e centro sinistra hanno ribadito la necessità di un regolamento che individui spazi e modalità per l’uso dei beni comuni e per le attività dei writer. “Non siamo i cattivi,i chiediamo che vengano poste delle regole, al di là delle quali, si possa parlare di tolleranza zero, un regolamento che disciplini spazi e utilizzi dei beni comuni nonché l’individuazione di quelli che sono appunto i beni comuni”. Dopo le dichiarazioni dell’assessore Daniele Ialacqua : “a mio modo di vedere non c’è alcun problema di ordine pubblico, non è illegale valorizzare un bene”, adesso i consiglieri s’interrogano su quale sia la posizione della giunta Accorinti di fronte al protrarsi dell’occupazione e in merito alla regolamentazione dei writers e degli spazi da destinare alla collettività. Chiedono che il sindaco e la giunta prendano una posizione chiara, anche perché, ricordano, “in caso di occupazione, l’assessore al patrimonio ha il dovere di sporgere denuncia”.

Le proposte per l’utilizzo dei beni comuni ci sono e i gruppi consiliari si dicono pronti a discutere e votarle, senza paletti o pregiudizi. Dopo le polemiche era arrivata anche la replica del Teatro Pinelli (vedi articolo allegato), con gli occupanti che sottolineavano: “non siamo vandali né abusivi, un atto può essere illegale nella forma ma legittimo nella sostanza” e pur apprezzando la volontà dell’amministrazione di predisporre un regolamento chiarivano “una delibera non può né limitare né arginare l’urgenza comunicativa della street art e la sua dirompente carica politica”. Ed è proprio su questo punto che i consiglieri di centro destra e centro sinistra chiedono di capire cosa ne pensa la giunta Accorinti.

Intanto sull’argomento interviene Piero David in rappresentanza dell’area Civati del Pd che si schiera, come i consiglieri di Cambiamo Messina dal basso, con la giunta ricordando esperienze analoghe di centri sociali in tutta Italia. “ se non assistiamo a sgomberi giornalieri di tali luoghi è perche da parte delle amministrazioni competenti spesso si riconosce agli occupanti una funzione sociale della loro presenza. Infatti, nella maggior parte dei casi, ad essere occupati sono luoghi degradati. E nel caso del Pinelli, si è recuperato uno spazio abbandonato da anni, dove prima dell'occupazione stazionavano tranquillamente, con buona pace di ben pensanti e consiglieri comunali, prostitute e spacciatori”.

David ricorda come là dove ci sono i centri sociali si svolgano attività culturali, musicali o ricreative senza scopo di lucro, non regolamentate. “La sperimentazione culturale e musicale è legata alla presenza di questi luoghi e di queste condizioni. Se la musica avesse trovato spazio solo nei locali commerciali non sarebbero cresciuti molti gruppi musicali di hip-hop, rap, ragamuffin, ska, punk. In un contesto come quello di Messina, dove nessuna istituzione investe risorse sulla sperimentazione culturale da almeno venti anni, bisognerebbe apprezzare iniziative spontanee come quella del Pinelli, che danno spazio ad espressioni culturali e politiche alternative”.

Stesso discorso dovrebbe valere per la street art e i murales e l’esponente dell’area Civati del Pd conclude invitando ad un approccio diverso che sia di promozione attraverso la regolamentazione dell’uso. Ma probabilmente è proprio sul termine regolamentazione che le parti la pensano in modo diverso.

Rosaria Brancato