Verso l’accorpamento con Gioia Tauro, ma Messina avrà 3 anni di autonomia amministrativa

Si va verso l’accorpamento con Gioia Tauro ma con la garanzia di un’autonomia amministrativa per i prossimi 3 anni, quelli necessari per il passaggio definitivo.

A gestire la fase transitoria con ogni probabilità saranno i commissari, dal momento che la soluzione non riguarda solo Messina ma anche Salerno, porti che hanno richiesto una maggiore attenzione ed hanno contestato forme di depotenziamento derivanti dall’accorpamento “forzato”.

E’ questa con ogni probabilità la linea che dovrebbe emergere dalla Conferenza Stato Regioni in corso a Roma, alla presenza del ministro Delrio e dei presidenti delle regioni. Riunioni preparatorie, servite a chiarire il contesto da affrontare in relazione alla riforma dei porti avrebbero fatto emergere questa soluzione sia per la città dello Stretto che per le altre due città perplesse su “matrimoni” definiti a rischio.

Crocetta ha trasmesso una nota al governo nella quale ha richiesto, pur comprendendo le ragioni dell’accorpamento, che si tenga in considerazione il fatto che l’Authority del Tirreno Meridionale coinvolge 2 Regioni, Calabria e Sicilia e pertanto vengano garantite le posizioni di Messina, soprattutto sotto il profilo gestionale ed amministrativo, tenendo conto che si tratta di un porto in attivo.

Delrio nei giorni scorsi ha spiegato che l’impianto complessivo non si tocca, pertanto l’accorpamento di Messina con Gioia Tauro resta ed è effettivo, ma nei prossimi 3 anni Messina potrà godere di autonomia amministrativa, tempo necessario per ultimare un percorso che ha come punto d’inizio e di arrivo l’accorpamento.

Stesso discorso vale per Salerno e per i porti liguri tra i quali era emerso lo stesso malumore. L’orientamento del governo quindi sembra essere quello di raggiungere l’accorpamento attraverso 3 anni di autonomia affidata a commissari.

Rosaria Brancato