Suor Regina Cortis è cittadina onoraria di Messina

Accoglienza, amore, assistenza e protezione nei confronti delle persone sole e abbandonate, specialmente gli anziani. Per questo suor Regina Cortis, delle Piccole Sorelle dei Poveri, ha ricevuto oggi la cittadinanza di Messina. Il vescovo ausiliare Cesare di Pietro ha consegnato il diploma insieme alla delibera attestante la concessione della cittadinanza onoraria.

Nata a Malta e battezzata con il nome di Joanna Antida, Suor Regina Cortis ha preso i voti a 19 anni. Ha iniziato il suo percorso religioso in Francia, dove ha vissuto, in Normandia e Bretagna dal 1949 al 1969, a Catania fino al 1979 e a Melbourne fino al 1989, prima di tornare in Italia a Napoli e a Messina, alla Casa della Madonna della Lettera. Per questi suoi riconosciuti meriti le è stata assegnata, il 16 febbraio 2016, la targa del Rotary Club Messina. Suor Regina Cortis è divenuta, nel corso di ventisei anni, il vivace e onnipresente simbolo delle “Piccole Sorelle dei Poveri” che giunsero a Messina il 27 febbraio 1882.

Il Consiglio comunale ha fatto propria la proposta del riconoscimento dell’illustre messinesità umile ed alta di Suor Regina con delibera del 17 aprile 2018. L’iniziativa era stata avanzata da un gruppo di cittadini messinesi diversi per credo religioso, formazione culturale e orientamento politico formato da Pippo Pracanica, Mariano Sprizzi, Dino Calderone, Santi Fedele, Cesare Di Pietro, Girolamo Cotroneo, Adelaide Scaffa Notarstefano, Enzo Palumbo, Lydia Magistro, Giuseppe Brancato, Enzo Coco, Micaela Stagno d’Alcontres Marullo, Melchiorre Briguglio, Franco Providenti, Enzo Colavecchio, Maurizio Ballistreri, Sergio Todesco, Dario Caroniti, Marianna Gensabella, Mimmo Interdonato, Giuseppe Sobbrio, Nino Arcoraci, Grazia Paino, Livio Lucà Trombetta, Carla Fortino, Alfonsa Pizzo, Maria Celeste Celi, Angelo Miceli, Cettina Donato, Enza Tosi, Francesco Venuti e Nino Quartarone. Nel corso della cerimonia sono stati illustrati spezzoni del documentario “La Chiesa Altrove”, a cura di Rosario Ceraolo.