Corso di… legalità per gli ambulanti. Obiettivo la nascita di una cooperativa sociale

Va sulla buona strada la “crociata” anti-ambulantato avviata nel giugno scorso dalla giunta Accorinti. A darne notizia, Ernesto Montalto della Confederazione Imprenditori Commercianti Artigiani Turismo e Servizi, con una lettera indirizzata al Prefetto Trotta e ai comandanti provinciali di Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia Amministrativa e Annonaria.

Le travagliate trattative, che hanno segnato l’incontro ad un punto di mediazione, sono andate avanti per tutta l’estate fino alla fine di un percorso portato a termine metro dopo metro. Così, a distanza di circa tre mesi dalla selvaggia occupazione di Largo La Rosa, a Minissale, si respira nuovamente aria di serenità tra gli ambulanti della zona sud e l’Amministrazione di Palazzo Zanca. Una pace caratterizzata da un'”indiscussa disponibilità da parte delle figure istituzionali” – come ha tenuto a precisare lo stesso Montalto, e che si è finalmente tradotta nell’avvio del primo corso SAB presso la sede Confesercenti, volto a mantenere nell’alveo di trasparenza e legalità la scia documentale prodotta dai lavoratori in questione, garantendo contestualmente una trattamento dei prodotti negoziati più idoneo a severi standard igienico-sanitari.

Ormai lontane le scene “apocalittiche” di verdure e rifiuti di ogni genere gettati in strada e delle postazioni contestatrici che avevano congestionato il regolare transito di mezzi e veicoli lungo le strade di Minissale, viale Europa e via La Farina, è più semplice volgere un occhio alle reali cause: “Al di là di alcuni soggetti che da tempo manifestano una certa propensione all’illegalità e al sovversivismo e che sono già conosciuti alle Forze dell’Ordine, il resto dei manifestanti erano stati travolti da una cappa di maldicenza ed ignoranza sull’effettiva consistenza degli oneri fiscali, contributivi o commerciali, di inquadramento” – ha proseguito il rappresentante della Ciscas.

Dopo un primo incontro tenutosi lo scorso 30 giugno, comprendente anche taluni commercianti della zona nord, e svoltosi alla presenza instancabile del sindaco, della presidente del Consiglio Comunale e, ancora, del presidente della Commissione ramo Commercio e Mercati, dell’assessore al Commercio e dei funzionari responsabili dei mercati stabili e in itinere, il fioretto di proposte e conseguenti vagli, effettuato attraverso lo studio caso per caso delle esigenze e prospettive individuali, inizia a dare i propri frutti e sono trenta, allo stato attuale, i soggetti in elenco del corso: “Si riserva particolare attenzione alle dinamiche dei settori ittico e ortofrutticolo – ha spiegato Montalto – e si avrà anche un esame finale che senza dubbio attesta il serio coinvolgimento e il rispetto verso le istituzioni da parte di ognuna di queste persone”.

Ma la Cicas guarda al futuro, prevedendo anche “un secondo corso che dovrebbe avere avvio a partire da gennaio e che, insieme alla costituzione di una nuova cooperativa sociale, consentirà un reinserimento meno doloroso all’interno del tessuto sociale di disoccupati nonché di coloro che hanno trascorsi giudiziari particolari e che più di altri necessito di un’importante mano d’aiuto nel rimettersi in carreggiata”. Oltretutto la cooperativa avrà anche lo scopo di provvedere a taluni fondi di accantonamento offrendo maggior parvenza di regolarità a queste prestazioni di servizio troppo spesso e troppo a lungo rimaste emarginate in una “terra di nessuno” ma intraprendendo anche opportune interazioni in tandem con Lelat (Lega per la lotta all’AIDS e alle Tossicodipendenze) e Sert (Servizio Assistenza ai Tossicodipendenti).

“Ecco perché è necessario che le Forze dell’Ordine si uniscano a questo processo di trasformazione attraverso la radicale condanna di quanti si discostano dall’alveo di legalità ma al contempo tramite maggiore tolleranza nei confronti di chi, invece, riesce a malapena a pagarsi il corso indetto dalla Confesercenti”.

(Sara Faraci)