Il PD attacca l’Amministrazione Comunale: “Ato unico bocciato per incapacità politica”

“Siamo certi che se si fosse fatto ciò che noi ed il Consiglio Comunale avevamo approvato, oggi forse Messina sarebbe stata capofila del nuovo ambito disegnato dalla Regione e invece assistiamo all’agonia di un settore che avrebbe potuto assicurare una punta di eccellenza per la città”.
E’ la nota del Partito Democratico sulla bocciatura della proposta del Comune di creare un unico ambito territoriale per la città di Messina, accorpata invece ad altri 46 comuni dell’area metropolitana.
“Se avessimo avuto un gestore con un socio privato individuato con gara – continua il partito – se avessimo realizzato gli impianti progettati per i quali vi era già il decreto di esproprio, se avessimo avuto un piano di investimenti del socio privato e un sistema di raccolta differenziata efficiente, oggi non saremmo alle porte di un’emergenza rifiuti, la nostra società mista sarebbe stata la favorita nella gara per la gestione della raccolta in ambito sovra comunale. Tutto fattibile, tutto realizzabile, ma precise volontà politiche e antichi pregiudizi accompagnati da una dose insana di conflittualità hanno determinato l’assoluto immobilismo e oggi si raccolgono le conseguenze. La questione rifiuti è al centro della nostra proposta programmatica in corso di realizzazione, perché crediamo molto sull’efficacia di una buona politica sui rifiuti. Ogni giorno che passa è una possibilità in meno per la città di risollevarsi, ma forse questa percezione gli inquilini di Palazzo Zanca non ce l’hanno”.
Il Partito Democratico spara a zero sull’Amministrazione: “Dal 2009 abbiamo messo in campo una serrata battaglia di opposizione alle scelte, meglio alle non scelte, dell’amministrazione comunale, avanzando dettagliate proposte per il rilancio del sistema di gestione dei rifiuti a Messina. Oggi Messinambiente è ridotta ai minimi termini, uomini costretti a lavorare in condizioni veramente precarie, con mezzi vetusti che non sono più in condizioni di assicurare l’ordinaria gestione del servizio. I debiti si sommano mese dopo mese e le sorti del gestore a capitale pubblico sembrano ormai purtroppo segnate”.