Teatro in Fiera: Trotta e De Simone in assemblea con gli occupanti. IL VIDEO

Teatro in Fiera Occupato. Terzo giorno. “Non può essere un gruppo di imprenditori a decidere le sorti di questo luogo, né dell’intera città”. Vogliono che i cittadini abbiano voce in capitolo, i ragazzi che da sabato occupano il Teatro in Fiera, ribattezzato Pinelli. Glulia Giordano, attivista dell’Assemblea Antifascista Permanente, mette subito le cose in chiaro in tal senso, aprendo i lavori dell’assemblea. Dopo quella partecipatissima di domenica pomeriggio, ieri è stato il giorno del faccia a faccia con le istituzioni. Arrivano puntuali il prefetto Stefano Trotta e il presidente dell’Autorità Portuale Antonino De Simone, per confrontarsi con gli occupanti e con i cittadini accorsi, anche stavolta, numerosi nel Padiglione 7.
“Ho voluto essere qui questa sera perché ho letto l’iniziativa come una presa di coscienza di una situazione che non va bene. Avete parlato a nome della cittadinanza” – ha dichiarato il Prefetto Stefano Trotta – “Guardiamo avanti e cerchiamo di costruire qualcosa con i cittadini”.
Il presidente dell’Autorità Portuale – ente nelle cui competenze ricade la giurisdizione dell’intera area fieristica – De Simone, nel suo intervento chiama in causa la Regione, appellandosi al presidente Crocetta per risolvere una volta per tutte l’incerto destino dell’area. “La regione ha tolto di mezzo l’Ente Fiera”- racconta De Simone – “Io mi sono battuto per tenerla comunque aperta. Non sono di Messina, ma mi avevano detto che c’era l’usanza di fare ogni estate una sorta di mercatino rionale. Ho voluto mantenere questa usanza e ho preteso l’ingresso gratis. Abbiamo speso però 78.000 euro solo per quell’iniziativa, per la messa in sicurezza degli spazi e la sorveglianza”. L’usanza che De Simone definisce “mercatino in stile rionale” è quello che resta della celebre Fiera Campionaria di Messina, ma il presidente non vuole guardare al passato ma avanti: “Il vero problema è cosa fare di questo spazio già dalla prossima estate, aspetto che Crocetta si esprima su questo e sull’Ente Fiera”.
Ma se De Simone e il Prefetto Trotta non vogliono guardare al passato, gli attivisti lo fanno, ricordando come per venticinque anni alla città sono stati sottratti degli spazi collettivi. Spazi che poi sono stati, per giunta, abbandonati. Una responsabilità pesantissima che per conto dei manifestanti fa perdere ad enti preposti ed istituzioni “ogni credibilità”. Come ribadito già ieri. Ciò nonostante invitano il Presidente della Regione Crocetta e l’Assessore alla Cultura Franco Battiato a fare un giro nel quartiere fieristico e a confrontarsi con l’assemblea e i cittadini sul futuro di un’area storica, bella, utile quanto mal sfruttata e decadente.
Motivo d’attrito tra autorità e occupanti è stato, però, il tema della sicurezza del Teatro. Sollevato dal Prefetto prima e da De Simone poi. Entrambi hanno invitato gli attivisti a spostarsi. Invito declinato, almeno per il momento. Una parte del teatro sarebbe comunque assolutamente agibile. L’hanno assicurato diversi architetti e ingegneri accorsi a visitare la struttura in questi giorni. Gli occupanti dichiarano di essere in attesa di un documento firmato da questi professionisti a tal proposito. “E’ sicuramente più agibile di metà delle scuole di Messina” – ironizza il sindacalista Daniele David, che nel sottolineare l’esigenza di confrontarsi con tutte le altre istituzioni cittadine, consiglia di metterlo in sicurezza autonomamente. Nicola Bozio, avvocato, invece suggerisce l’ipotesi del “comodato d’uso” e l’apertura di un tavolo tecnico che nell’arco di un mese stabilisca il costo della messa in sicurezza della struttura. Tante proposte ed idee, ma la cosa che assilla i partecipanti all’assemblea è, evidentemente, che non vengano prese decisioni sul futuro del Teatro e della Fiera in stanze lontane e sotto il diktat di pochi imprenditori privati. “Franza, come Blandina o qualsiasi altro imprenditore, venga a discutere dei suoi progetti in questa assemblea”. Dichiara Marco Letizia, studente universitario e attivista, mentre Claudio Risitano, a sua volta membro dell’Assemblea Antifascista Permanente, decreta come: “Il futuro di questo spazio sarà deciso dall’assemblea cittadina. Il depositario delle nostre scelte è questo luogo nuovo che è l’inizio di una nuova democrazia.” Parole che sembrano dire: noi ci siamo e continueremo ad esserci. Il Presidente De Simone lascia la sala annunciando per i primi di gennaio l’istallazione di un network che renderà disponibili gli atti dell’Autorità Portuale alla cittadinanza. Sempre per i primi di gennaio dà appuntamento per un tavolo tecnico in Prefettura. In seguito nell’assemblea è stato presentato il calendario delle iniziative che verranno promosse nello spazio fieristico nei prossimi giorni, sottoscritte da numerosi artisti, attori e musicisti. In programma per domani l’ennesima assemblea cittadina dalle 18 – l’assemblea è, infatti, diventata permanente finché non si avrà chiarezza sul futuro degli spazi fieristici – a seguire la proiezione di un film. Passate le nove di sera, il padiglione sette comincia a svuotarsi. Un buon numero di attivisti si sposta nel Teatro, a continuare le attività lasciate in sospeso per l’assemblea. È un mix di discorsi, faccende da sbrigare, cosa da riordinare, musica e scambi di idee. Anche per stasera, dopo diciassette anni, il Teatro in Fiera rivive. (Eleonora Corace)

ALLEGATO IL VIDEO A CURA DI ILARIA RAFFAELE