Scoglio: “Facciamo comizi in piazza. Altri spendono fiumi di denaro”

“Niente feste eclatanti, né sponsor d’eccezione, né lussuose segreterie, né tanto meno alcun manifesto “6×3” o gigantografie che viaggiano sui tram”.

Il candidato sindaco di Nuova Alleanza, Gianfranco Scoglio, non nomina il candidato del centrosinistra, Felice Calabrò, ma il riferimento è evidente. E la vis polemica è altrettanto forte.

“La mia campagna elettorale – scrive Scoglio – riparte dalle piazze perché è lì, in uno spazio pubblico che vuole tornare a parlare direttamente con le persone. In un momento storico di crisi profonda come quello che stiamo attraversando, con le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e in molti casi vi è più di uno stipendio a mancare all’appello, non ci possiamo più permettere di offendere il cittadino con propagande all’americana che non fanno altro che aumentare il suo senso di disagio nei confronti della politica. Non possiamo tralasciare soprattutto i programmi di governo, ignorando le reali necessità della nostra comunità”.

“Ai cittadini – prosegue – occorre parlare a tu per tu, guardandoli in faccia e spiegando loro, concretamente, come riuscire a risolvere i problemi che attanagliano la nostra città; cercando di affrontare assieme le inquietudini di ciascuno. Sono profondamente convinto che questa è l’unica strada che ci farà uscire dal tunnel, e le sensazioni che raccolgo in queste ore frenetiche rappresentano la conferma che soltanto attraverso il dialogo diretto con la gente si può contribuire a ridurre quel disagio sociale che ci ha gettato tutti nello sconforto, peraltro mettendo a rischio la tenuta della res pubblica: questo noi non lo consentiremo”.

“Mi fa piacere – conclude il candidato sindaco – che alcuni cardini del nostro credo, primo fra tutti la libertà, intesa come libertà di espressione, di opinione, di comunicazione, libertà dalla dipendenza della politica, stanno diventando un comune sentire di quei giovani candidati, anche di altri partiti, che hanno saputo alzare la testa e correre da soli senza più bisogno di sovrastrutture al loro fianco. E’ questo il nostro modus operandi perché noi siamo liberi e indipendenti”.