Lo sdoppiamento di personalità della giunta Accorinti e il caso del dissesto ad insaputa di tutti

Con ogni probabilità Accorinti, Signorino, Cacciola e De Cola nei prossimi giorni incateneranno l’assessore Eller alla sala giunta, o gli metteranno un cerotto in bocca per evitare di fargli rilasciare dichiarazioni alla stampa o in Sala Consiglio. Oppure lo faranno interdire. A meno che invece la realtà sia un’altra e cioè che l’amministrazione soffra di sdoppiamento di personalità e sostenga alcune cose al mattino ed altre, del tutto opposte, la sera.

Quando l’ormai ex badante toscano è stato “promosso” assessore ho pensato che la sua permanenza in giunta non sarebbe andata oltre il Natale 2016. Il suo rigore quasi asburgico rispetto ai conti ed alle regole, il non avere peli sulla lingua, il rispetto che ha verso Istituzioni che altri vituperano, lo porteranno, prima o poi, a scontrarsi con il resto della giunta. E pomo della discordia sarà quel dissesto conclamato e acclarato che in questi 3 anni l’amministrazione si è ostinata a non vedere e nel contempo ha continuato ad alimentare.

VENERDI’ 5 AGOSTO ELLER in conferenza stampa dichiara: “Ho pronta la delibera sul dissesto. La festa è finita”. Da giorni ai consiglieri e ai giornalisti racconta una realtà drammatica: i debiti fuori bilancio divenuti un pozzo senza fondo, i 15 milioni di euro di debiti targati giunta Accorinti, il disastro delle partecipate, i tagli dolorosi da fare, un disequilibrio dai 50 ai 100 milioni del Piano di riequilibrio. Mentre Eller racconta una verità lapalissiana e cioè che dopo 3 anni la situazione è la stessa del 2013 se non peggiore, il sindaco Accorinti annuisce, evidentemente concordando con lui e condividendo il percorso ipotizzato.

SABATO 6 AGOSTO DE COLA nel consueto comunicato stampa del sabato sera, inviato per conto di Eller e Accorinti, dichiara l’esatto contrario e cioè che non c’è alcuna delibera di dissesto e che se anche un giorno dovesse esserci sarebbe una sorta di Piano B. In parole povere in dieci righe l’amministrazione sconfessa sé stessa 36 ore dopo la conferenza stampa.

Ne consegue che 1)o l’assessore Eller ha scritto una delibera di dissesto a sua insaputa (e a insaputa di Accorinti che annuiva in conferenza stampa) 2)o l’assessore Eller ha scritto il comunicato stampa che rinnega la delibera a sua insaputa (e ad insaputa di Accorinti) 3)oppure c’è una situazione di dissesto ad insaputa di tutti.

In tutti e 3 i casi è evidente che nella giunta c’è un po’ di confusione quando si tratta di parlare di dissesto e di Piano di riequilibrio. Sapere di avere affidato le sorti di Messina ad una gestione amministrativa quantomeno confusa preoccupa.

Eller ha detto la verità in modo chiaro e tondo e continuerà a dirla, anche se non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Questa verità, piaccia o no, è la stessa che per 3 anni è stata più volte detta da chi non la pensa come l’amministrazione, gli ex consiglieri Nina Lo Presti e Gino Sturniolo in testa, per non parlare delle sentenze della Corte dei conti e dei rilievi dei Revisori dei conti.

La situazione del Comune oggi è esattamente la stessa del 2013 quando l’allora candidato sindaco Accorinti dichiarava: il dissesto è nei fatti. Ma c’è di più, perchè l’amministrazione ai vecchi debiti ha aggiunto i suoi ed inoltre la situazione delle partecipate, tranne l’Atm,è peggiorata. Abbiamo perso 3 anni in chiacchiere e nel frattempo l’amministrazione che in campagna elettorale era per le operazioni verità e per il dissesto, ha invece uscito dal cilindro un Piano di riequilibrio che a dispetto del nome non sta affatto in “equilibrio” come ha evidenziato Eller (“c’è un disequilibrio tra i 50 e 100 milioni”).

L’assessore non ha sconfessato il comunicato stampa di sabato sera, ma, forse in virtù dello sdoppiamento di personalità che caratterizza gli uomini di questa giunta, si è sfogato su Facebook. Dal suo profilo scopriamo che domenica 7 agosto invece che in toscana è a Palazzo Zanca, alle prese con l’ennesima bomba nucleare piombata sul Pluriennale (leggi articolo in homepage): 12,5 milioni di euro di debiti da sborsare per 25 anni di acqua non pagata.

Eller scrive un post con un linguaggio criptico simile ad un rebus da Settimana enigmistica: “#faresapere.Sono in ufficio a Palazzo Zanca. Ci starò fino a tardi. Da stamattina sto smaltendo pacchi di posta. Non violo nessuna regola. Anzi, ho giurato per il bene di Messina. Sono assessore al Risanamento finanziario: #LascioRaddoppio. Chi vuole la 1 chi la 2. #Che fareste. Su tutte le furie presso Comune di Messina”.

Senza voler interpretare l’Eller pensiero (per questo ci pensa la giunta con i comunicati di smentita a tarda sera), sembrerebbe che voglia dire: ho giurato per il bene di Messina qualunque esso sia. Adesso o lascio (mi dimetto) o raddoppio (e si fa come dico io). Chi vuole la 1 (dimissioni) o la 2 (dissesto o piano di riequilibrio rivoltato come un calzino).

L’aspetto paradossale della vicenda è che i messinesi hanno dovuto aspettare 3 anni per quell’operazione verità annunciata nel 2013 e che a portarla avanti sia un “assessore straniero”, che si presenta come tecnico ma ha una passione dichiarata per il Pd renziano e che è l’unico che finora continua a presentarsi nelle Commissioni consiliari ed in Aula soffermandosi per ore a “spiegare” nei dettagli questioni che a parte del Consiglio appaiono ostiche. Ancora più paradossale sarà che ad “annacquare” l’operazione verità di Eller sui conti saranno i suoi stessi colleghi di giunta. Entro il 30 settembre è probabile che sarà portato in Aula un Piano di riequilibrio improbabile come l’attuale, rattoppato in ogni parte per renderlo, come direbbe la Risitano “digeribile” ad un’Aula che pur di restare in sella ingoierebbe il Gran Sasso con tutti gli scalatori. Quel Piano sarà approvato grazie alla maggioranza genovesiana di Forza Italia e grazie alle assenze dell’Udc-Ncd-Sicilia Futura che consentiranno di non far cadere il numero legale.

L’unico a storcere il naso sarà proprio l’assessore Eller, che oggi più che mai non ha nulla a che vedere con quest’amministrazione perché hanno filosofie ed obiettivi diversi. Venerdì Eller ha raccontato di un fallimento della giunta sul piano economico-finanziario. Sabato la giunta ha ribadito la validità di quel fallimento.

E’ chiaro che c’è qualcuno di troppo in questa squadra.

Rosaria Brancato