Fondo di 1,8 milioni di euro pro dirigenti: via libera di Coglitore

Congelato ma non estinto. E così il fondo di 1 milione e 800mila euro destinato ai dirigenti di palazzo Zanca è ancora lì, in attesa del via libera da parte del commissario Luigi Croce . Difficilmente, però, il reggente di palazzo Zanca apporrà la sua firma – vista anche la determina con la quale ha bloccato «tutti i mandati di pagamento che non riguardano servizi essenziali o, comunque, possano determinare danno erariale , per il Comune di Messina». Chi, invece, “preme” per l’erogazione di quelle somme è il ragioniere generale di Palazzo Zanca, Ferdinando Coglitore, che ha espresso parere favorevole, allegando alla determina firmata dal dirigente al personale, Antonino Cama, una relazione dettagliata in cui spiega come sarà distribuito il milione e 866mila euro custodito in quel “tesoretto” pro dirigenti.

825mila euro è la somma stanziata per il finanziamento del trattamento di posizione e di risultato di tutte le funzioni dirigenziali per l’anno 1998. Circa 90mila euro sono destinati a dirigenti in pensione da quella stessa data come «retribuzione individuale di anzianità».Ci sono, poi, 37mila euro di integrazione per il 1999 e poco meno di 800 mila euro «in caso di attivazione – scrive testualmente Coglitore – di nuovi servizi o processi riorganizzativi finalizzati all’accrescimento dei livello qualitativi e quantitativi dei servizi esistenti, ai quali sia collegato un ampliamento delle competenze con incremento del grado di responsabilità e di capacità gestionale della dirigenza ovvero un incremento stabile delle relative dotazioni organiche». E proprio su quest’ultimo punto si concentrano le critiche maggiori da parte dei sindacati, pronti a dare battaglia.

Nella relazione, il ragioniere generale spiega, inoltre, che la copertura finanziaria per attingere al fondo ci sarebbe, in quanto «è stata garantita dagli stanziamenti già esistenti nel bilancio di previsione 2011 sia per la parte corrisposta (retribuzione di posizione) sia per quanto non ancora corrisposto (retribuzione di risultato), e le somme necessarie sono state correttamente riportate tra i residui passivi».

Nonostante l’emergenza finanziaria che il Comune si trova ad affrontare, che mette a rischio persino il pagamento degli stipendi base dei dipendenti comunali, secondo Coglitore non c’è nulla di scandaloso perché «le disposizioni vigenti in materia -scrive nl documento – obbligano gli Enti alla definizione del fondo prima della predisposizione del bilancio annuale di previsione in modo tale che le somme determinate con il medesimo vengano previste nello strumento finanziario». Nel caso del Comune di Messina, chiarisce ancora il ragioniere generale, «l’Area Economico finanziaria ha dovuto impegnare al 31/12/2011 la quota relativa a fondo per un importo maggiore rispetto alle attuali giuste previsioni», questo perché la costituzione del fondo è avvenuta ad esercizio finanziario chiuso. Coglitore specifica, inoltre, che «le somme in esubero saranno portate in economia». Il problema che pongono i sindacati è, però, un altro: è giusto che in questo momento di asfissia economica, in cui non si riesce a garantire l’ordinario, i dirigenti di palazzo Zanca battano i pugni per ottenere somme “extra”? (Danila La Torre)