La crisi del settore edile: lavoro costantemente in calo

Proseguono i congressi delle categorie della Cgil. Si è tenuto ieri mattina alla Camera di Commercio il VII congresso provinciale della Fillea-Cgil Messina, il sindacato dei lavoratori edili, legno ed affini che ha rinnovato gli organismi sindacali e rieletto segretario generale Enzo Cocivera.

Ai lavori hanno preso parte il segretario generale della Fillea-Cgil Sicilia Franco Tarantino, il segretario generale della Cgil Messina Giovanni Mastroeni, il segretario della Fillea nazionale Marco Carletti. Tra i temi dei lavori congressuali e della relazione del segretario Cocivera l’analisi dei numeri del protrarsi della crisi del settore ma anche le possibili ed auspicabili contromisure da porre in atto per dare risposte immediate sotto l’aspetto occupazionale, per la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio e per sbloccare la realizzazione dell’infrastrutturazione necessaria per lo sviluppo economico e sociale dell’intera provincia.

Nella relazione di Cocivera focalizzati i numeri del settore edile a Messina: “nel 2008 (2.835 imprese, 5.786 cantieri, quasi 14. 000 operai, 103 milioni di retribuzioni) ed il 2017 (1862 imprese, 5485 cantieri, meno di 7000 operai, 47 milioni e trecentomila euro di retribuzioni); il saldo negativo è di 973 imprese, 300 cantieri, 7000 lavoratori, 55 milioni e 700 mila euro di retribuzioni. Le imprese si sono ridotte di un terzo, i lavoratori occupati si sono dimezzati, mentre il monte salari si è più che dimezzato.

E altri dati: il lavoro in edilizia si concentra per il 65 per cento circa nel settore privato e meno di un terzo nei lavori pubblici, con una perdita costante: nel 2015 i giorni di lavoro sono stati 653.500 circa, di cui 401.500 circa nel settore privato e 252.000 nel pubblico; nel 2016, 618.000 circa giornate, delle quali 415.000 nel privato e 203.000 nel pubblico; nel 2017, 523.000 giorni, dei quali 361.000 circa nel privato e 162.000 nel pubblico. Il dato del 2018, seppure ancora parziale, ci consegna la tendenza negativa delle giornate lavorate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questi dati confermano ancora di più lo stallo delle opere pubbliche”.

“Negli anni della crisi (2008 – 2016) le gare regionali sono passate da 947 a 97, da oltre un miliardo siamo passati ad appena un centinaio di milioni, ciò per i minori investimenti pubblici e le risorse già assegnate per opere finanziate neppure le spendiamo”, ha evidenziato Cocivera che sui patti per lo sviluppo ha aggiunto: “Per la città metropolitana di Messina e per la Sicilia, registriamo che per carenze burocratico-amministrative si allungano a dismisura i tempi di avvio delle opere. Con il precedente governo regionale abbiamo ottenuto la costituzione di un fondo di rotazione dal quale i comuni potessero attingere per finanziare la progettazione esecutiva (già resi disponibili 13.5 milioni) al primo bando, marzo 2018, hanno partecipato 158 comuni in tutta la regione, di cui 35 della provincia di Messina.

Il tre ottobre l’assessore alle infrastrutture ha firmato il successivo avviso, di prossima pubblicazione sulla GURS, con i canonici 15 giorni per la presentazione delle istanze da parte dei comuni. Solleciteremo la Città metropolitana ed ogni amministrazione comunale, affinché senza indugi presentino istanza di finanziamento. Per le rimanenti, occorre avviare confronti immediati, stabilendo cronoprogrammi per la predisposizione dei bandi di gara così da rendere cantierabili le opere. E’ questa una corsa contro il tempo. Entro il 2020 devono essere avviate tutte le opere, pena la perdita dei finanziamenti. La dotazione finanziaria dei due patti per l’intero territorio provinciale è di 850 milioni circa. Ulteriori ritardi non possono essere ulteriormente tollerati”.

“In Sicilia – ha aggiunto Cocivera sugli altri investimenti – cresce la forbice per le dotazioni infrastrutturali rispetto anche al Mezzogiorno, oltre che al resto d’Italia. la Cgil rivendica per le regioni del Meridione e per un quinquennio, almeno il 45% del totale delle risorse, per rafforzare le infrastrutture sociali e le infrastrutture per la mobilità materiale e immateriale (Banda larga e Ultra larga).

Sull’importante tematica della sicurezza degli edifici scolastici il segretario della Fillea ha fatto presente: “Crediamo utile costituire un tavolo prefettizio, che, appena in possesso dei dati del censimento delle strutture scolastiche nell'intero territorio della città metropolitana, elabori proposte, individui soluzioni per accelerare la fase progettuale, avviare i lavori per gli interventi già finanziati, monitorare costantemente le opportunità di finanziamento, attivare tutti i canali e gli strumenti possibili per avviare il Cantiere Sicurezza Scuola”.

Costruttivo il dibattito nei lavori congressuali sulle questioni occupazionali della categoria e sulle problematiche del territorio. Lotta al lavoro nero, piena e diffusa applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, sicurezza nei cantieri e in generale nei luoghi di lavoro, sono alcuni degli altri punti cardine dell’impegno sindacale della Fillea.