Natale in anticipo a Camaro:fuori piove ma è festa nelle nuove case FOTO VIDEO

Natale in anticipo a Camaro:fuori piove ma è festa nelle nuove case FOTO VIDEO

Rosaria Brancato

Natale in anticipo a Camaro:fuori piove ma è festa nelle nuove case FOTO VIDEO

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sabato 15 Dicembre 2018 - 12:40
La consegna

Fuori piove e mentre vengono giù lacrimoni dal cielo, dentro i due edifici di Camaro Sottomontagna è una pioggia di lacrime di gioia, che illuminano i volti di anziani, uomini, donne, bambini.

Fuori piove ma la pioggia non ha rovinato la festa delle 46 famiglie che trascorreranno il primo Natale in una casa vera, dopo un’attesa che per alcuni ha raggiunto i 45 anni e per i più “fortunati” è stata di 30, 35 anni.

Ci sono momenti ed emozioni che nessuna parola può trasmettere e che raccontano in uno sguardo anni di attesa e di sogni, speranze e amarezze.

C’è chi da lunedì non ha dormito pensando al momento in cui avrebbe varcato la soglia della “sua” casa, quella sua sua, quella che ha atteso vivendo in una baracca, inserito in graduatorie che sembravano finite in chissà quali cassetti dimenticati.

Fuori piove ma nell’atrio della prima palazzina ci sono i tappi di spumante come in un Natale in anticipo, c’è l’aroma dei panettoni che danno il vero sapore alle feste.

Già perché è davvero una festa per queste famiglie che con la mano tremante e gli occhi rossi ringraziano gli assessori e i vertice di Arisme e prendono quella chiave che aprirà la porta dopo anni ed anni (e troppa malaburocrazia) di attesa.

Dopo la brevissima cerimonia iniziale è tutto uno stappare di spumante, applausi e abbracci che come un’onda di calore si diffonde nelle 4 scale dei due edifici.

Dalle case dirimpettaie c’è chi guarda e saluta, è una festa per tutti, è la prova che basta solo rimboccarsi le maniche.

La prima ad entrare in casa è la signora Cettina Piccolo con il marito Basilio Iasmundo.

Piano terra, scala A, 45 metri quadrati. Hanno atteso 45 anni, si son fatti anziani nel frattempo. Hanno firmato per ultimi ieri ma sono i primi a varcare la soglia. Sono speciali i signori Iasmundo, non hanno chiesto nulla, non hanno protestato neanche quando gli è stato detto che c’era il bagno per diversamente abili “grazie- ha detto la signora- grazie, grazie. Ormai siamo vecchietti, ci farà comodo”.

E quando ha varcato la soglia, insieme a giornalisti, fotografi, vicini di casa, parenti, amministratori, non ha smesso di piangere per la gioia. Non riusciva a smettere di dire “grazie” e girava per le stanze come una bimbetta di fronte ai pacchi di Babbo Natale. Per la verità gli occhi sono diventati rossi a tutti nel momento in cui è stato pronunciato il primo cognome ed è stata consegnata la chiave. Un gesto così semplice quello di una chiave che passa da una mano all’altra, eppure così importante per Messina.

E’ stato un fiume, perché mentre la signora Piccolo girava per le stanze già altre mani prendevano altre chiavi e salivano su per le scale e poi nella scala B, quindi nella C e nella D, su, su fino al quinto piano.

Il signor Fausto Nasso emozionato nel mettere la chiave nella toppa, sotto gli occhi di moglie e figlio. Per loro la magia è stata doppia perché aprendo la finestra della nuova casa hanno visto, nel palazzo di fronte, la nonna che li salutava e si son goduti così, affacciati al balcone, quell’abbraccio a distanza.

Ogni piano una storia, ogni appartamento una famiglia trepidante, sorrisi, lacrime, abbracci, un via vai di pacchi e bottiglie di spumante, applausi ad ogni apertura di porte. Occhi sgranati ad immaginare dove mettere il letto del bambino, la cucina, la televisione.

Chi da cronista ha seguito questa telenovela spesso troppo vergognosa non può non provare un moto al cuore nel vedere, finalmente, dopo 28 anni dalla legge del ’90 e mezzo secolo dalle prime leggi sul risanamento, un impegno che si fa realtà.

Avevamo promesso di consegnarvi le chiavi entro Natale e ci siamo riusciti. Verrò a prendere il panettone da voi- dichiara il vicesindaco Salvatore Mondello mentre intorno a lui è una pioggia di sorrisi e applausi- Nei prossimi giorni potreste trovare imperfezioni e problemi, parliamone e risolviamoli insieme. Ringrazio tutti, il presidente di Arisme Marcello Scurria, il Cda, gli uffici. Quando si mettono insieme uomini di buona volontà senza barriere ideologiche allora i fatti accadono. Ci son volute 5 conferenze di servizi per risolvere una serie di criticità ma con il massimo impegno e la buona volontà siamo qui a festeggiare con voi”.

Assente il sindaco, che da diversi giorni sta poco bene, ma ha annunciato una prossima visita. Presenti, emozionati nel consegnare le chiavi, il presidente Arisme Marcello Scurria, i componenti del Cda Alessia Giorgianni e Giuseppe Aveni, l’assessore Alessandra Calafiore. Insieme hanno scelto un portachiavi con lo stemma del Comune di Messina ed in quell’oggetto si racchiude tanto, un pezzo di storia, anni di battaglie ma sopratutto anni sprecati tra pastoie burocratiche ed inerzie.

Ha ragione Mondello, solo gli uomini di buona volontà, senza barriere ideologiche, possono raggiungere risultati comuni.

Mentre andiamo via ci sono già residenti negli altri palazzi che spuntano sotto casa con bottiglie e pasticcini.

E pensare che tutto è nato per caso, a settembre, in via Cacciola, quando a causa del fatto che le baracche sono state costruite sulle tubature dell’acquedotto si è registrato un grave rischio crollo ed un serio problema di agibilità. L’Amam, con il cda Roberto Cerreti e con il presidente Puccio, è intervenuta subito e si è capito che la situazione era gravissima. Il sindaco De Luca si recò in via Cacciola e guardando le palazzine di Camaro Sottomontagna alle spalle della via prese un impegno che, sia pure tra ostacoli di ogni genere, è stato rispettato.

Da quel giorno in tanti hanno “sorvegliato” le palazzine la sera, per timore di furbi ed occupazione, ma alla fine è arrivato il giorno della festa.

Il Natale per 46 famiglie sarà nella nuova casa. Nei prossimi giorni ognuno provvederà ai traslochi e le casette di provenienza saranno demolite.

Fuori pioveva stamattina ma a Camaro Sottomontagna la pioggia si è mescolata alle lacrime di gioia e nessuno si è accorto dei nuvoloni.

Fuori pioveva stamattina, ma a Camaro Sottomontagna è spuntato l’arcobaleno.

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Rosaria Brancato

0 commenti

  1. Fuori piove e i veri Poveri piangono senza una casa.

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