Due anni persi per l’Amam rifiuti e il lavoro continua: statuto da rivedere

Era stata una delle tappe definite epocali per la gestione dei servizi cittadini. Era stato uno di quegli atti che hanno tenuto i consiglieri comunali in aula per ore ed ore, tra dibattiti infiniti, dubbi da sciogliere, attacchi politici e tecnici, rivisitazioni, emendamenti, punti da correggere. La modifica dello statuto dell’Amam era stato il primo passo verso l’ormai defunto progetto della Multiservizi che questa amministrazione sognava di far nascere. Era il 14 luglio del 2015 quando quasi allo scoccare della mezzanotte, e ovviamente con il fiato sul collo, l’aula approvava la delibera che modificava lo statuto dell’Amam, trasformandola in società in house providing con la possibilità di gestire tutti i servizi di igiene ambientale. In questo modo doveva assorbire Ato3 e Messinambiente. Poi i due anni successivi hanno portato su strade totalmente diverse. Il progetto Amam naufragò, trascinandosi dietro tanto lavoro e tempo che si è poi rivelato tiranno sulle scelte successive che portarono alla MessinaServizi Bene Comune tra mille tribolazioni. E adesso? Si deve modificare nuovamente quello statuto, eliminando proprio le novità che erano state inserite due anni fa. Quindi il consiglio comunale si troverà di nuovo alle prese con lo statuto Amam, di fatto per correggere quello che era stato fatto due anni fa. E’ stato tutto messo nero su bianco dalla giunta Accorinti che ha confezionato una delibera che contiene la nuova versione dello statuto modificato.

In pratica si spiega che la revisione è dettata dall’esigenza di adeguarsi alle recenti normativa che regolano il funzionamento delle società partecipate, ma a conti fatti la novità sostanziale riguarda proprio l’eliminazione di ciò che era stato inserito nel luglio di due anni fa. Si legge, infatti, che è stata «valutata di eliminare dall'oggetto sociale dell'Amam S.p.A. la gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani di cui al piano di intervento A.R.O. “Comune di Messina" nonché gli altri servizi di gestione integrata dei rifiuti e di gestione post – operativa delle discariche dismesse di Portella Arena, Vallone Guidari nel Comune di Messina, di C.da Piani e C.da Formaggiara nel Comune di Tripi (me) e di C.da Cianina nel Comune di Valdina (ME)». Resta invece la manutenzione delle aree a verde, con specifico riferimento ai servizi di cura e pulizia del Gran Camposanto e dei sedici cimiteri comunali dei villaggi, ma specificando che l'esecuzione di questi servizi verrà effettuata in via temporanea, fino a quando non si provvederà al relativo affidamento alla società in house Messinaservizi Bene Comune, mediante una nuova delibera del consiglio comunale e sulla base di apposito contratto di servizio.

Quindi addio a tutti i servizi di igiene ambientale. Viene invece inserita la possibilità di gestire il servizio di accertamenti e ispezioni sull’efficienza energetica degli impianti termici degli edifici ricadenti nel territorio comunale, al fine di promuovere l’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione; ridurre i livelli di emissioni inquinanti; accrescere la consapevolezza dell'uso razionale dell’energia da parte degli utenti finali, anche allo scopo di evidenziare il positivo impatto sulle dinamiche socio-economiche locali; promuovere le politiche pubbliche in materia di risparmio energetico ed uso razionale dell’energia.

Tra i punti che vengono eliminati e aggiunti ecco cosa cambia: l’Amam non sarà più proprietaria delle reti, impianti e dotazioni patrimoniali, ma ovviamente continuerà a gestire il servizio idrico. Potrà provvedere alla progettazione, costruzione, manutenzione ed esercizio degli impianti necessari per lo svolgimento dei servizi ad essa affidati, direttamente o tramite contratti di incarico professionale o di o di appalto, nonché alla costruzione degli impianti stessi, nel rispetto dei requisiti stabiliti dall'ordinamento comunitario e nazionale per gli affidamenti "in house providing". Sparisce la possibilità di affidare all’Amam la gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti e di qualsiasi altro servizio connesso, come la gestione degli impianti dei rifiuti. Ma ecco che spunta la possibilità di svolgere servizio di accertamenti e ispezioni sull’efficienza energetica degli impianti termici degli edifici ricadenti nel territorio comunale. Si specifica che la società deve realizzare la parte più importante della propria attività per conto del Comune, in quanto socio pubblico affidante, nel senso che ogni altra attività esterna può avvenire solo in misura irrisoria e se irrilevante sulle strategie aziendali. Compare il divieto assoluto di cessione delle azioni da parte dei soci pubblici a soggetti privati. Si inserisce la possibilità di un amministratore unico. Vietato elargire retribuzioni legate a risultati di esercizio nel caso di risultati negativi attribuibili alla responsabilità dell’amministratore. Compaiono anche gli articoli che introducono gli obblighi di trasparenza e anticorruzione.

Adesso torna di nuovo tutto nelle mani del consiglio comunale. Con buona pace del lavoro che era stato fatto due anni fa sullo statuto Amam.

Francesca Stornante