Tra applausi e sorrisi unanimità sul Paes, il piano che ci proietta all’uso dell’energia sostenibile

Messina ha il suo Paes, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile. Si tratta di un documento che descrive una serie di progetti e azioni pratiche che il Comune metterà in atto per raggiungere e superare l’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, strumento che fa entrare a pieno titolo la città nel Patto dei Sindaci e apre la strada a importanti fondi ministeriali ed europei. Il via libera al Paes è arrivato ieri sera in Consiglio comunale, dopo tre sedute poco fortunate in cui era sempre mancato il numero legale. Anche ieri in realtà la presenza in aula è stata striminzita, solo 20 i consiglieri comunali presenti al momento del voto, sufficienti però per far tirare finalmente un sospiro di sollievo all’assessore Gaetano Cacciola che in questi mesi ha portato avanti un lungo lavoro per sfruttare l’opportunità data dalla Regione il 4 ottobre del 2013 per promuovere l’adesione al progetto dei Comuni siciliani. Un percorso che Messina aveva iniziato già nel 2011 ma che si era bruscamente fermato. Addirittura un applauso dopo l’approvazione all’unanimità (con la sola astensione della Presidente Emilia Barrile) ha chiuso una seduta che ha fatto tornare il sorriso sul volto dell’assessore: “E’ la prima delibera che mi viene votata in Consiglio e confesso che è stato quasi incubo entrare qui con il timore di non riuscire a centrare l’obiettivo” ha dichiarato alla fine Cacciola, soddisfatto anche dal lavoro svolto dai consiglieri comunali che hanno presentato alcune modifiche per arricchire il piano che adesso partirà per Bruxelles per ottenere l’approvazione dalla Commissione Europea.

In particolare otto gli emendamenti presentati e che hanno visto come primi firmatari Daniela Faranda, Gino Sturniolo e Nina Lo Presti. I primi due hanno puntato ad inserire alcuni passaggi per definire con più chiarezza gli ambiti di intervento dei privati in quelle che saranno le misure da adottare con il Paes, è stata anche prevista una commissione che controllerà la reale applicazione del piano, respinti invece gli emendamenti definiti “green” di Nina Lo Presti che si focalizzavano su aree verdi, incentivi su Tasi e Imu per chi costruisce con sistemi che garantiscono il risparmio energetico e controllo delle emissioni inquinanti provocate soprattutto dal passaggio dei Tir.

Alla fine tutti favorevoli ma la discussione sul Paes ha riacceso i riflettori su un'altra questione che i consiglieri hanno portato alla luce: la difficoltà di operare per dirigenti e funzionari dopo la rimodulazione targata Antonio Le Donne e lo smantellamento dell’Ufficio Programmi Complessi voluto da questa amministrazione. Giuseppe Santalco, Nino Interdonato, Daniela Faranda, Piero Adamo, Nicola Cucinotta, Libero Gioveni hanno fatto rilevare come nell’ufficio creato ah hoc per il Paes siano finite molte delle professionalità che avevano composto l’Ufficio programmi Complessi, segno che evidentemente non era così inutile e da qui la richiesta all’amministrazione di valutare un eventuale passo indietro.

Il percorso che ha portato al traguardo di ieri è stato illustrato dall’assessore Cacciola ed è iniziato dopo la delibera del 4 ottobre 2013 con cui la Regione ha dato disponibilità finanziaria ai Comuni per quelle azioni da mettere in campo dopo l’adesione al Patto dei Sindaci, che per Messina risale al 2011. Azioni che le precedenti amministrazioni non avevano compiuto e che erano costate l’inserimento in una black list e l’impossibilità di accedere a molti finanziamenti. Con l’opportunità data dalla Regione invece per Palazzo Zanca è arrivata la possibilità finanziaria di 185 mila euro per avviare il monitoraggio delle emissioni inquinanti e per redigere il Paes, l’amministrazione Accorinti ha subito predisposto un ufficio, ha affidato con bando pubblico alla società TerrAria il compito del monitoraggio e ha avviato incontri con ordini professionali, settori produttivi, cittadini. Dopo due mesi di confronti si è giunti a predisporre 35 schede di azione di cui 11 riferite a interventi di competenza del Comune e 24 che fanno riferimento ai cittadini. In ambito comunale si agirà su riqualificazione immobili, edifici scolastici, veicoli del trasporto pubblico per i quali si prevede l’entrata in campo di mezzi a basso impatto e pubblica illuminazione sulla quale sono previsti interventi di risparmio superiore al 50% utilizzando tecnologie come il led. In ambito residenziale si procederà per esempio all’istituzione di uno sportello energia residenziale per agevolare l'andamento di questo programma per informare i cittadini sulla parte tecnica e normativa.

Il Paes è stato redatto con il contributo di Atm, Cnr, Ordine degli Architetti, Ordine degli Ingegneri, Ordine dei Chimici, Sovrintendenza, Istituto nazionale di Bioarchitettura, Arpa Sicilia e Autorità Portuale. 218 pagine di azioni volte al risparmio e all’efficienza energetica all’interno del Comune di Messina. Il Comune, in qualità di firmatario del Patto, si è impegnato a preparare un Inventario di Base delle Emissioni ed a presentare un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile in cui sono delineate le attività principali da avviare per raggiungere gli obiettivi della direttiva 20-20-20 fissati dall’Unione Europea all’anno 2020: la riduzione del 20 per cento dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 rispetto a quelli dell’anno di riferimento (2011); il raggiungimento del 20 per cento della quota di energia rinnovabile rispetto ai consumi attraverso misure di efficienza energetica, sia come consumatore diretto che come pianificatore del territorio comunale; azioni di formazione ed informazione dell’Amministrazione e della società civile; rapporto biennale sull’attuazione delle azioni del Paes.

I CONSIGLIERI PRESENTI AL MOMENTO DEL VOTO: Abbate, Adamo, Cantali, Cardile, Contestabile, Cucinotta, Faranda, Fenech, Gioveni, Interdonato, Lo Presti, Pagano, Perrone, Risitano, Russo, Santalco, Sindoni, Sturniolo, Trischitta, Zuccarello.

Francesca Stornante