Ciacci (Messinambiente) comunica attraverso la propria segreteria, pioggia di polemiche

Rischia di trasformarsi in un incidente diplomatico la lettera inviata dal liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci al presidente della commissione Bilancio di Palazzo Zanca Franco Mondello. Un documento apparentemente innocuo che però ha mandato su tutte le furie l’esponente Udc che in apertura dei lavori del Consiglio comunale di oggi ha informato l’aula del contenuto della risposta giunta sul suo tavolo all’invito in Commissione fissato per il prossimo martedì. Mondello ha parlato di “comportamento irriguardoso” da parte di Ciacci che ha di fatto “dato buca” dopo diverse convocazioni alle quali non aveva potuto partecipare.

“Il liquidatore è stato invitato due volte con nota formale e altre due tramite contatti telefonici e fino ad oggi non ha ritenuto opportuno presentarsi in commissione” ha dichiarato Mondello. “In quanto presidente della commissione bilancio ho chiesto formalmente gli atti che riguardano il conto consuntivo di Messsinambiente, i documenti sui costi del personale, sulle spese di manutenzione dei mezzi, ma finora non ho ottenuto nulla. Vogliamo sapere quali sono gli atti che riguardano la liquidazione della società, qual è la situazione economico finanziaria, sono elementi che dobbiamo approfondire in vista del voto che saremo chiamati a esprimere sul piano di riequilibrio e sul consuntivo del Comune. In queste condizioni né la commissione né il Consiglio possono lavorare”. Durissimo il presidente Mondello, infastidito anche da un passaggio della nota di risposta di Ciacci in cui il liquidatore, dichiarando la sua ferma volontà di mettersi a disposizione del Consiglio comunale, nei tempi che riterranno opportuni, per presentare il programma e avviare un proficuo e necessario confronto dice al presidente e al consiglio che la sua segreteria è a completa disposizione per concordare la migliore data per le esigenze di entrambe le parti e che possono contattarla all’indirizzo mail per fissare un nuovo appuntamento. Questa formula, probabilmente troppo “fredda”, non è stata gradita da Mondello che non ha più intenzione di rinnovare alcun invito e che a questo punto pretende solo che in commissione arrivino gli atti richiesti. “Ho l’impressione che Ciacci voglia sfuggire al confronto, probabilmente perché qualcuno sta facendo il commissario al posto suo”. Non le ha hamandate a dire Mondello, il suo riferimento era indiscutibilmente a Raphael Rossi, braccio destro di Ciacci e in questo momento presenza ombra a Messinambiente, poiché la sua posizione non è ancora stata definita da alcun incarico formale.

Dopo l’intervento Mondello ha abbandonato l’aula per protesta, ma la questione ha monopolizzato il dibattito. Anche la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile ha puntato il dito contro l’atteggiamento di chiusura di uffici, assessori e dirigenti. La presidente ha raccontato di essersi recata proprio questa mattina a Messinambiente per accedere ad alcuni atti in virtù dell’attività ispettiva che spetta ad ogni consigliere comunale e di non aver avuto la possibilità di visionare alcun documento. La discussione è andata avanti a lungo sull’argomento, Pippo Trischitta ha parlato delle consulenze di cui si sta riempiendo la società che gestisce i rifiuti chiedendo chiarezza su chi e in che termini si sta occupando di Messinambiente, l’attenzione dei consiglieri si è però concentrata soprattutto sulla “scortesia” della lettera di Ciacci, piuttosto che sugli incarichi che non sono ancora stati ufficializzati e che probabilmente meriterebbero più attenzione.

Non sono mancate le polemiche dei consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso Gino Sturniolo e Lucy Fenech che hanno lamentato la differenza di trattamento in aula rispetto ad altri colleghi e dopo un’ora di discussione l’aula ha deciso di tornare all’ordine dei lavori su proposta della consigliera Donatella Sindoni. All’ordine del giorno c’era ancora la delibera sul progetto per la costruzione di un fabbricato da ubicare all'interno del cortile di Palazzo Piacentini, da destinare ad uffici. Una delibera che i consiglieri hanno deciso di rinviare al dipartimento Edilizia che l’aveva presentata perché poco chiara. Ieri su questo argomento l’aula si era impantanata, il rinvio però era saltato perché al momento del voto in aula erano rimasti in pochi. All’appello nominale, richiesto dal vicepresidente Interdonato, avevano risposto presente solo Abate, Amadeo, Amata, Barrile, Carreri, Contestabile, Faranda, Iannello, Interdonato, Perrone, Russo, Sindoni e Sturniolo. Non essendoci il numero legale la seduta era stata rinviata di un’ora, nel pomeriggio però è andata ancora peggio perché in aula si erano presentate solo Emilia Barrile, Antonella Russo e Maria Perrone.

Francesca Stornante