Nulla da fare sul contratto di servizio Amam. L’Aula vuole sentire Termini

Niente da fare per il contratto di servizio Amam. Non riesce proprio ad avere fortuna lo strumento che definirà i rapporti giuridici tra il Comune e la partecipata che gestisce il servizio idrico per i prossimi tre anni. In Consiglio comunale oggi doveva davvero essere il giorno del contratto di servizio, nonostante in queste settimane il suo approdo in aula fosse stato annunciato a più riprese, ma senza poi realmente arrivare alla discussione. Oggi invece era stato messo come primo punto all’ordine del giorno, ma se qualcuno pensava che la strada sarebbe stata in discesa si è sbagliato di grosso. Dopo un iter turbolento anche in I commissione Bilancio, il contratto di servizio Amam dovrà ancora superare le molte perplessità di alcuni consiglieri comunali.

A sollevare in particolare un problema, che poi ha convinto l’aula a prendere tempo, è stato il consigliere di area Pd Giuseppe Santalco che ha posto l’attenzione sul fatto che questo contratto di servizio sia unilaterale, cioè approvato formalmente solo dalla giunta Accorinti, mentre da parte dell’Amam figura solo una presa d’atto siglata dall’ormai ex presidente della partecipata Alessandro Nastasi, da qualche giorno sostituito alla guida del Cda da Leonardo Termini. Un problema che in realtà era emerso già nei mesi scorsi, tanto che oggi sia gli ex accorintiani Gino Sturniolo e Nina Lo Presti, che la consigliera di CMdB Lucy Fenech, hanno chiesto di andare avanti e di votare per evitare di continuare a bloccare e ritardare sempre i lavori di un Consiglio che cammina a passo di lumaca.

Santalco ha tirato fuori anche una nota del collegio sindacale dell’Amam che, rispondendo a un suo quesito, di fatto dà ragione al consigliere comunale che ha chiesto uno stop perché il documento dovrebbe prima passare al vaglio dell’intero Cda e del collegio sindacale. Collegio che, ricordiamo, ha rilevato una serie di gravi rilievi sul piano economico finanziario dell’Amam entrando anche in polemica con l’ex presidente Nastasi che invece aveva sempre difeso tutti gli atti prodotti nell’ambito di questo contratto di servizio.

Alla richiesta di Santalco il segretario generale Antonio Le Donne ha risposto che questo passaggio dal Cda non sarebbe necessario ma che è nelle prerogative del Consiglio comunale chiamare il nuovo presidente Leonardo Termini per avere un quadro più chiaro della situazione. Alla fine dunque la decisione di rinviare per concordare l’audizione dell’ormai ex super esperto del Sindaco Accorinti che ha preso in mano le redini di un’Amam che si appresta a cambiare volto nel giro di poche settimane.

Ma di questo non si è parlato oggi in aula. Si continua a discutere di un contratto di servizio redatto ormai mesi fa, quando ancora l’amministrazione non aveva deciso di trasferire all’Amam servizi e personale che oggi sono di Ato3 e Messinambiente. Probabilmente, prima di procedere all’approvazione di un contratto di servizio che tra pochissime settimane potrebbe rivelarsi superato, il Consiglio dovrebbe dire la sua sulla modifica dello Statuto della società partecipata, modifica che aprirebbe la strada al passaggio dei rifiuti all’Amam. Ma su questo fronte ancora tutto tace, nonostante l’amministrazione viaggi sulla strada del trasferimento di servizi e lavoratori nel giro di poche settimane.

Francesca Stornante