Cronaca di una seduta inutile: Signorino vago sulla Corte dei Conti e consiglieri desaparecidos

Doveva essere l’occasione per conoscere tutti i dettagli dell’ultima trasferta dell’amministrazione Accorinti a Palermo per rispondere alla Corte dei Conti sulle 16 osservazioni con cui i magistrati contabili hanno nuovamente stroncato la gestione economico-finanziaria di Palazzo Zanca. La seduta di oggi del Consiglio comunale doveva servire a questo, ad informare i consiglieri e la città su cosa è stato detto durante l’audizione dello scorso 14 maggio, sui contenuti delle risposte fornite per controbattere a quell’elenco di criticità rilevate dalla Corte dei conti sul bilancio consuntivo 2013. Era stata chiesta la presenza in aula del Sindaco Renato Accorinti, che fino a ieri sera aveva detto sì a questa tappa in aula per confrontarsi con i consiglieri e ragionare insieme in attesa del verdetto che dopo questa audizione arriverà da Palermo. E invece la seduta di oggi non è servita a niente. Iniziata oltre un’ora e mezza dopo rispetto all’orario di convocazione, troppa distrazione tra gli scranni e ad un certo punto il deserto tra i banchi, ma soprattutto l’assenza del primo cittadino che ha lasciato al vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino l’arduo compito di andare a relazionare in Consiglio comunale.

Ma chi si aspettava un intervento tecnico e dettagliato, com’è solito fare Signorino, è rimasto deluso. Il vicesindaco ha semplicemente ripercorso le tappe di questo iter, spiegando all’aula che prima dell’audizione del 14 maggio l’amministrazione ha inviato alla Corte dei Conti due distinte relazioni per rispondere a tutti i punti evidenziati nella relazione firmata dal magistrato Istruttore, Gioacchino Alessandro. Così durante l’incontro del 14 all’assessore Signorino è stato chiesto di soffermarsi soprattutto sul secondo documento che la Corte non aveva avuto il tempo di esaminare perché ricevuta appena il giorno precedente. I magistrati contabili hanno preso atto del fatto che il Comune ha risposto a tutti i 16 punti e adesso metterà nero su bianco su una nuova delibera l’esito di questo confronto.

Niente di più di questo. Probabilmente l’unica novità è che l’amministrazione si è presentata a Palermo con due relazioni e non con una sola, come invece era sembrato in un primo momento, tanto da indurre a pensare che le risposte non erano state complete ed esaustive. Invece, secondo quanto sostenuto da Signorino, è stata fatta luce su tutti i punti evidenziati e dunque adesso non resta che attendere l’esito.

Un intervento che non è ovviamente bastato alla consigliera Nina Lo Presti che ha provato a incalzare il vicesindaco facendo domande precise proprio su alcuni passaggi che sembravano essere stati ignorati, come la mancata costituzione del fondo della dirigenza, lo sforamento di quel parametro 6 che la Corte dei Conti considera come conteggio delle spese per il personale, l’operazione di mobilità Feluca. Punti che a quanto pare sono stati affrontati in una seconda relazione che a quanto pare i consiglieri non hanno mai ricevuto, motivo per cui la presidente Emilia Barrile ha deciso di rinviare la discussione per dare il tempo a tutti di poter avere contezza di tutti questi documenti che evidentemente si sono persi tra i meandri di Palazzo Zanca.

Durante un dibattito scarno e poco partecipato il consigliere Giuseppe Santalco ha spostato l’attenzione sulle difficoltà di lavoro per i gruppi consiliari che si trovano a operare senza internet, carta, pc e ha duramente attaccato il Segretario generale Antonio Le Donne, anche per il suo ruolo di Dirigente agli Affari di Consiglio, per il troppo disinteresse nei confronti del Civico consesso perché troppo assorbito dal lavoro che fa per la Giunta Accorinti. Sulla stessa scia anche le colleghe Antonella Russo, Daniela Faranda, Elvira Amata che ha addirittura annunciato che se non cambieranno immediatamente le cose i Dr non siederanno più in aula. Nina Lo Presti e Gino Sturniolo hanno provato inutilmente a riportare la discussione su quello che doveva essere il tema del giorno, argomento importante e scottante per le sorti economiche di Palazzo Zanca, ma alla fine in aula si contavano meno di dieci consiglieri e la Presidente ha deciso di rinviare la discussione.

Un altro appuntamento importante è fissato per domani. In ballo c’è la rinegoziazione dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti e il Consiglio dovrà decidere in fretta e furia se dire sì a questa operazione. A disposizione c’è pochissimo tempo perché, se si sceglierà di aderire, tutta la documentazione dovrà essere inviata a Cassa Depositi e Prestitientro venerdì 12 alle 17. Anche questa volta si lavorerà con il fiato sul collo perché anche il Comune di Messina, non avendo ancora approvato il nuovo bilancio di previsione, attendeva l’approvazione del decreto Enti Locali, che però è slittato a domani. Siccome non ci sarebbe più tempo l’Anci ha informato tutti i Comuni che vogliono aderire alla rinegoziazione che è possibile comunque approvare la delibera, anche se ci si trova in esercizio provvisorio. Signorino ha dunque chiesto all’aula di affrontare la delibera con la massima urgenza e dunque è stata fissata una commissione Bilancio per domani alle 14 e dalle 15 nuovo Consiglio comunale.

Francesca Stornante