De Cola si presenta in aula con una dichiarazione di pace e torna il sereno, ma non per tutti

«La serata del 15 è stata molto dura e quello che è successo può essere letto in modi molto diversi, quindi è necessario fare chiarezza. Sindaco e giunta chiedono di avviare un confronto, anche duro e determinato, ma nell'interesse e per il bene della città. Per questo chiedo a nome del sindaco di concordare una data a brevissimo per incontrarci con i capigruppo e insieme definire in quali modalità proseguire il confronto».

Poche parole, chiare e dirette, una dichiarazione di pace quella scandita dall'assessore Sergio De Cola in consiglio comunale. Nella stessa aula in cui appena due giorni fa si è consumata una frattura politica che sembrava insanabile tra civico consesso e amministrazione comunale, oggi il clima è apparso molto diverso. Doveva essere il giorno della Tasi, ma il vicesindaco Signorino aveva chiesto di rinviare la trattazione dell’importante delibera in attesa del suo rientro in città, dunque è stata l’occasione per stemperare le tensioni. Passati i nervi, smaltita la rabbia, l'amministrazione che due giorni fa ha sfidato a duello il consiglio, snobbando l'aula e parlando in conferenza stampa piuttosto che ai consiglieri, oggi si è presentata con una dichiarazione di pace. E non è stato difficile ammorbidire gli animi di quegli stessi consiglieri che fino a questa mattina avevano sputato fuoco e fiamme e hanno lasciato fuori dalle commissioni gli assessori. Ieri era toccato a Ialacqua e Santisi, oggi a Pino. Poche ore dopo si sono invece aperte le porte dell'aula consiliare per l'assessore De Cola che, esattamente come mercoledì sera, ha preso la parola per portare il messaggio del primo cittadino e di tutta la giunta. Un messaggio di distensione, un'apertura al dialogo che la stessa amministrazione aveva troncato appena due giorni fa per opporsi all'impostazione dei lavori che era stata decisa dai capigruppo e che prevedeva l'intervento solo per sindaco e assessore Ialacqua, rinviando a possibili sedute future il confronto con gli altri esponenti della giunta. Oggi invece i toni sono stati molto diversi. E la maggior parte dei consiglieri presenti ha accolto a braccia aperte le parole di De Cola, vedendo in questo passaggio la volontà di fare dietrofront "per il bene della città". Un ritornello che è risuonato spesso tra le mura dell’aula consiliare, soprattutto nei momenti difficili e “impopolari”.

Non sono mancate però le voci critiche e le spaccature all’interno dei vari gruppi. Lapidario il Dr Nino Carreri: «Quello che è successo mi ha indignato, il sindaco deve venire in aula a parlare a tutti e non pensare di chiudere la questione con i capigruppo», seguito a ruota dal capogruppo del Megafono Pippo De Leo che ha chiesto a gran voce la presenza in aula del primo cittadino perché la sfida lanciata mercoledì sera è stata all’intero consiglio.

Su una posizione totalmente diversa invece l’area del Partito democratico: il capogruppo Pd Paolo David che ha accolto come dimostrazione di grande senso di responsabilità le parole dell’assessore De Cola, così come il capogruppo dei Progressisti Democratici Francesco Pagano che spera che questo possa essere l’inizio di un confronto positivo. Lieti di accettare le richieste di De Cola anche il gruppo di Giuseppe Santalco, pur non dimenticando che restano ferme le questioni relative all’assessore Ialacqua definito “l’artefice principale dei maggiori disastri del settore rifiuti”. Posizioni che hanno spaccato ancora una volta un Pd ormai sempre più sconquassato, con un Nicola Cucinotta che alla fine ha detto a gran voce che il sindaco deve andare in aula a chiedere scusa prima di poter pensare di andare avanti e con un Daniele Zuccarello che non ha esitato a contestare i colleghi: «Oggi qui si respira aria di cuoricini, siamo in attesa di chiuderci in una stanza per uscire di nuovo abbracciati e innamorati. Non ci sto ad accettare che le decisioni vengano prese in una riunione segreta a cui parteciperanno capigruppo che non rappresentano più l’intero consesso. Lo strappo è stato con il consiglio tutto, quindi chiedo che il sindaco venga in aula a parlare con noi».

Pronti ad accogliere le richieste di De Cola, ma solo come step propedeutico a un confronto più ampio, i capigruppo Udc e Forza Italia. Per Franco Mondello quello di oggi è stato solo il primo passo ma poi si dovrà passare al confronto in aula, «un’aula che oggi ha dimostrato di essere capace di non farsi prendere dai nervi perché era facile oggi rispedire al mittente la richiesta di Signorino di rinviare la trattazione della Tasi e discuterla a nostro piacimento senza interlocuzione».

Commento positivo anche da parte di Pio Amadeo, convinto del fatto che sia fondamentale ricucire il dialogo perché è impensabile che due istituzioni non si parlino quando ci sono in ballo gli interessi della città. Un appello da parte della consigliera Lucy Fenech che ha semplicemente chiesto ai colleghi di capire come parlarsi e comprendere i vari punti di vista.

Spietata, questa volta più con i colleghi che con l’amministrazione, la consigliera Nina Lo Presti che si è dichiarata poco stupita della richiesta arrivata dalla giunta, visti i segnali che in questi due giorni avevano mandato da più parti gli esponenti d’aula, anche lasciando fuori dalle commissioni gli assessori in nome della necessità di riallacciare un dialogo. «Tutti sappiamo che la frattura andava sanata al più presto, siamo alla vigilia del voto su documenti importanti e non poteva durare. Giochiamo però a carte scoperte: le camere di compensazione in cui avvengono i processi di pacificazione non mi sono mai piaciute e non ritengo che possano funzionare questa volta. Sappiamo tutti che questa giunta fa gli accordi con i partiti, basta con questa pantomima. E’ vero che la città ha bisogno di risposte, ma che siano vere e concrete. Sarei stata pronta a sposare una battaglia corale del consiglio, oggi credo che l’unica cosa possibile sia che il sindaco venga in aula, relazioni sui due anni di amministrazione e si risolva questo contenzioso».

Nessun appello invece da Piero Adamo che non ha intenzione di chiedere nulla al sindaco: «Lo aspettiamo al varco perché tanto prima o poi da quest’aula dovrà passare».

Dunque posizioni e punti di vista molto diversi anche all’interno degli stessi gruppi, l’ennesima occasione in cui il consiglio ha mostrato le sue tante facce, i malumori di chi continua a non sentirsi rappresentato appieno, la disponibilità immediata al primo cenno fatto dall’amministrazione.

«Praticamente ci siamo calati le braghe ed è inammissibile» ha commentato fuori microfono Nino Carreri che non ha intenzione di muoversi di un passo rispetto a quanto accaduto in questi giorni, all’interno del suo stesso gruppo però un più mite Carlo Abbate ha parafrasato a suo modo una citazione del generale austriaco Clausewitz “la guerra è una continuazione della politica con altri mezzi”, ribaltando il concetto e chiedendo all’aula di considerare la questione non come un modo per incanalare il dialogo in un certo modo ma per riprenderlo poiché è impensabile che alla vigilia di Tasi, Tari e bilanci gli organi istituzionali non si parlino.

Alla fine saranno dunque i capigruppo a decidere. Insieme all’amministrazione concorderanno una data e incontreranno il sindaco. Poi il confronto si dovrebbe spostare in consiglio. Il condizionale però è d’obbligo perché a Palazzo Zanca ormai i colpi di scena sono all’ordine del giorno. La pace però sembra ormai fatta. Mentre i problemi, quelli seri e che toccano veramente la gente, aspettano.

Francesca Stornante