Il salto della quaglia non si ferma: Carmelina David va al Gruppo misto, Zuccarello passa al Grande Sud

Se ci si fermasse a guardare gli scranni dell’Aula consiliare di Palazzo Zanca durante una seduta di Consiglio comunale , sembrerebbe che nulla sia cambiato rispetto ad un mese fa . I consiglieri , infatti, continuano a sedere negli stessi posti in cui li abbiamo visti sino ad oggi. In realtà, in quell’aula – com’è noto – si è recentemente verificato un vero e proprio terremoto politico, che continua a produrre scosse di assestamento, con conseguenze forse meno “devastanti” rispetto a quelle a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni ma altrettanto interessanti per capire com’è cambiata la geografia dell’aula dal 2013 ad oggi.

In seno al Consiglio comunale, il salto della quaglia ha infatti una nuova protagonista: si tratta di Carmelina David (nella foto in basso), che ha già formalizzato il suo passaggio dall’Udc al Gruppo Misto , dove pare transiterà provvisoriamente in attesa di approdare definitivamente nel partito più “attrattivo” del momento: Forza Italia. «Non ci eravamo neanche accorti che fosse consigliere comunale», il commento al vetriolo del leader messinese dell’Udc Giampiero D’Alia.

Con l’addio della David al partito centrista, salgono a 11 i consiglieri comunali che nel giro di sole due settimane hanno deciso di indossare una casacca diversa rispetto a quella che indossavano al momento dell’elezione alle amministrative di due anni e mezzo fa.

Resta clamoroso il caso dei 10 consiglieri comunali eletti nel Pd e nelle liste collegate passati d’amblè a Forza Italia per seguire il parlamentare Francantonio Genovese.

Per quanto i protagonisti tentino di smorzare le polemiche e spiegare la loro scelta con citazioni alte (a volte troppo alte), resta il fatto che un intero gruppo di consiglieri è passato dall’oggi al domani dal partito democratico a forza italia, dal centro- sinistra al centro -destra. Giuseppe Santalco, Carlo Cantali, Paolo David, Simona Contestabile, Benedetto Vaccarino , Emilia Barrile, Donatella Sindoni, Francesco Pagano, Daniele Zuccarello sono adesso a tutti gli effetti consiglieri forzisti. Solo Nicola Cucinotta resta nel ”limbo”, anche se la sua presenza all’incontro che si è tenuto sabato mattina Royal per sancire il matrimonio politico tra Genovese e il commissario regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichà offre più di un motivo per credere che pure lui seguirà presto l’ex sindaco di Messina. Del resto, Cucinotta ha già abbandonato il gruppo consiliare del Pd per aderire a quello dei progressisti democratici, dove lavorerà al fianco dei neo forzisti Pagano e Contestabile.

Esce invece dal gruppo dei progressisti Daniele Zuccarello, che va a fare compagnia a Paolo David, Sindoni e Vaccarino nel neo costituito gruppo consiliare Grande Sud. Alla luce di quanto accaduto in questi due anni e mezzo di consiliatura, la decisione di Zuccarello di seguire Genovese&co. è senza dubbio la più incoerente : l’ex piddino in più occasioni aveva preso le distanze da quei colleghi a cui oggi ha deciso di accodarsi, così come era stato spesso fortemente critico nei confronti del parlamentare messinese, che oggi non esita a seguire in forza italia contribuendo a rendere ancora più impattante il ribaltone consumatosi in consiglio comunale.

Dopo l’esodo di massa con direzione forza italia, dei 13 consiglieri comunali eletti nel Pd e nelle liste collegate ne rimangono solo 3: Antonella Russo, Claudio Cardile e Pietro Iannello. Attualmente, però, al gruppo consiliare del Pd ha aderito solo Cardile. Stanno infatti temporeggiando Iannello e Russo, entrambi attualmente al Gruppo misto ed entrambi con la stessa velleità di fare il capogruppo. Un’ambizione condivisa che sta creando qualche intoppo alla formazione del nuovo gruppo pd, letteralmente svuotato dopo l’addio dei genovesiani.

Il ribaltone avvenuto in Aula avrà conseguenze anche sulla composizione delle commissioni consiliari di Palazzo Zanca, che andrà rivista alla luce dei cambi di casacca. Resta per il momento in stand-by la proposta della consigliera Lucy Fenech di azzerare l’Ufficio di presidenza.

Danila La Torre