La tenda di piazza Pugliatti diventa un caso e fa scoppiare lo scontro ideologico in aula

C’è chi dice “basta” e chi chiede confronto. C’è chi parla di mozione di sfiducia e chi invece ritiene tutta la faccenda una grande montatura. Scontro ideologico e politico, mondi diversi che si sono scontrati in aula del Consiglio comunale che si è surriscaldata per una vicenda che stava accadendo a poche centinaia di metri da Palazzo Zanca, mentre i consiglieri si erano riuniti per discutere e approvare debiti fuori bilancio. Quella tenda accampata nell’aiuola di piazza Pugliatti oggi è diventata terreno di scontro tra i vari esponenti del civico consesso, la protesta dei pinellini che si sono uniti alla signora che vive in quella tenda, il blitz delle forze dell’ordine, i tafferugli, ma soprattutto il silenzio del sindaco Accorinti e dell’intera amministrazione sul caso della tenda con vista Tribunale e Università ha fatto esplodere il dibattito.

Anche questa volta il caso è stato sollevato dal consigliere di SiAmo Messina Piero Adamo, lo stesso che nei giorni scorsi aveva acceso i riflettori su quella tenda e sulla necessità di intervenire per ripristinare il decoro urbano in una delle zone centralissime della città ed aiutare la persona che vive in quella tenda e che evidentemente ha dei problemi che devono essere affrontati probabilmente dai servizi sociali. Adamo aveva parlato anche di ipotesi Tso, un’eventualità che ha fatto scatenare anche la protesta di alcuni giovani, ex Pinelli o comunque vicini agli ambienti antagonisti, che hanno fatto spuntare striscioni e nuove tende a piazza Pugliatti. Poi stamattina la situazione è degenerata (vedi articolo a parte). E la questione è sbarcata anche in Consiglio comunale.

Mentre siamo qui a votare debiti fuori bilancio, fuori sta succedendo un putiferio ed è arrivato il momento di dire basta. Da due anni ogni questione diventa terreno di scontro ideologico, qualsiasi azione che voglia andare verso il rispetto delle regole viene etichettata come repressione della libertà e non più possibile che questo continui ad avvenire nel silenzio totale dell’amministrazione. Questo clima non va bene, calmiamoci tutti e troviamo il modo di amministrare questa città” ha detto con fermezza Piero Adamo che ha ricordato anche recenti episodi come le scritte sui muri contro l’iniziativa di Vento dello Stretto o l’occupazione di alcune case a Massa S. Nicola che ha trasformato un borgo in una specie di proprietà privata.

A fare da contraltare il consigliere Gino Sturniolo che già nei giorni scorsi scorsi era intervenuto duramente contro le richieste del collega di centro-destra. “Fuori non sta succedendo niente, stiamo parlando di una tenda e di una persona in difficoltà e il problema poteva essere risolto in altro modo. Il fatto però è che quelli come Adamo politicamente non hanno nulla da dire e quindi hanno bisogno di trovare temi di cui discutere” ha replicato Sturniolo che ha provato a portare l’attenzione dei colleghi sui morti in mare, sull’emergenza migranti che sempre più ci tocca da vicino e sui partiti “assassini” che stanno consentendo che tutto questo accada.

Visioni totalmente diverse e contrapposte. Un “putiferio” contro un “non sta succedendo nulla”. Eppure qualcosa è successo perché alla fine due giovani sono stati fermati, un vigile urbano si è ferito, sono volati insulti anche pesanti, minacce e spintoni verso alcuni cameraman che erano sul posto per svolgere il loro lavoro.

Un dibattito che per il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta apre una serie di discussioni su tanti altri casi di degrado e disagio sociale, a cominciare dalle condizioni in cui è ridotta la Stazione centrale. E poi una dichiarazione a sorpresa da parte di uno dei consiglieri che negli ultimi tempi è stato tra i più determinanti per l’amministrazione: “Se questi problemi non si risolvono al più presto sono pronto a presentare il 15 settembre la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Accorinti”.

Indignazione per il dibattito che si è alimentato in aula da parte di Ivana Risitano, che si è chiesta perché certi argomenti fanno rumore solo quando in ballo c’è il decoro urbano, un appello a non fossilizzarsi su questa vicenda è invece arrivato da parte di Antonella Russo che ha invitato piuttosto i colleghi a guardare tutto l’ambito dei servizi sociali e dell’aiuto che in questa città si riesce a dare agli ultimi: “Doveva essere la bandiera di questa amministrazione e invece è diventata la bandiera bianca perché hanno fallito” ha dichiarato senza mezzi termini la consigliera di area Pd.

Ha provato a mediare, in perfetto stile democristiano, il capogruppo Udc Mario Rizzo che ha invitato tutti ad un confronto pacifico, un invito che è stato molto apprezzato e più volte citato dall’assessore Sergio De Cola che è rimasto in aula per provare a dare delle risposte per smontare un caso che si è davvero rivelato terreno di scontro politico e ideologico.

La violenza non ci aiuterà e chiunque la alimenta autorizza gli altri a comportamenti violenti che rischiano di mettere in pericolo chi opera dentro e fuori questo Palazzo. Confrontiamoci con la massima durezza ma sempre nel rispetto. Questa è una giunta non-violenta ma ciò non significa che lasciamo fare a chiunque ciò che vuole. Abbiamo fatto fare tante multe per chi getta la spazzatura fuori orario, molte altre per la sosta selvaggia, potremmo sicuramente fare di più e meglio, ma ci riusciremo se proviamo a confrontarci” ha detto De Cola che ha richiamato tutti al buon senso. All’assessore però non è passata inosservata la dichiarazione di Trischitta e ha voluto rilanciare: “Va bene anche la mozione di sfiducia, è un’occasione di confronto, facciamola. Forse la città ne ha bisogno, forse verrà qualcuno più bravo di noi e di voi”.

Da una tenda alla mozione di sfiducia, un dibattito che alla fine non ha portato soluzioni concrete perché non è stato chiarito come si muoverà l’amministrazione per risolvere la questione. Di certo c’è che l’assessore Antonina Santisi ha già assicurato all’aula che si occuperà al più presto di questo caso. Nella speranza che nel frattempo gli animi fuori dal palazzo non si surriscaldino ancora di più.

Francesca Stornante