Si torna in aula ma niente contratto Amam e niente commissione d’inchiesta su crisi idrica

Niente contratto di servizio Amam, niente commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica. Il rientro in aula dopo lo stop pasquale non è stato molto produttivo per il consiglio comunale di Palazzo Zanca. Circa due ore trascorse tra gli scranni senza però riuscire a chiudere il cerchio su alcuni dei provvedimenti importanti all’ordine del giorno. Alla fine l’aula ha votato un atto di indirizzo per l’adesione a M’illumino di meno 2017. In realtà al momento l’agenda piange, l’aula continua ad attendere quel bilancio di previsione 2015 mentre nel frattempo è trascorso anche marzo. Sta per iniziare il quarto mese del 2016 e il Comune continua a navigare a vista sul fronte economico-finanziario, ma anche sugli altri fronti si respira un’aria di paralisi generale che non risparmia il consiglio comunale.

Doveva essere il giorno del contratto di servizio Amam, per l’ennesima volta. Ormai da settimane è il primo punto all’ordine del giorno dei lavori d’aula ma finora la discussione è stata sempre rinviata per i motivi più disparati. Oggi niente contratto per l’assenza del dirigente comunale Amato che aveva comunicato l’impossibilità di partecipare alla seduta, Dunque tutto rinviato a domani alle 14. Un contratto di servizio che è documento fondamentale anche in chiave Piano di riequilibrio, come ha tra l’altro più volte evidenziato anche la Corte dei Conti. Contratto di servizio che serve a regolare i rapporti tra Comune e partecipata, esattamente come quello approvato per l’Atm, ma che in questo ultimo anno ha scatenato infiniti dibattiti e lunghe discussioni, costringendo l’assessore De Cola, nel settembre 2015, a ritirare la vecchia delibera per riproporla con tutte le modifiche che l’aula aveva chiesto nel tempo. Soprattutto lo stralcio del Piano economico finanziario. La nuova seduta è stata fissata per domani alle 14. Vedremo se sarà la volta buona.

Non è andata meglio con l’istituzione di una commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica. La proposta risale allo scorso mese di novembre, subito dopo la terribile crisi che ha tenuto sotto scacco la città per circa venti giorni. Erano stati i consiglieri Dr a lanciare l’idea di creare un organismo che verificasse le cause di quell’emergenza ma anche tutta una serie di questioni legate alla gestione idrica. Avevano raccolto l’appoggio di una ventina di colleghi che avevano sottoscritto la proposta. Oggi però le cose sembrano essere cambiate e dopo gli stravolgimenti politici subìti dall’aula sono cambiate anche alcune opinioni sull’adesione alla proposta. Un passaggio che però si sarebbe potuto risolvere con un emendamento. E invece è saltato fuori un vizio di forma che alla fine ha invalidato l’intero atto: il regolamento prevede infatti che doveva essere la presidente del consiglio a depositare la delibera che poi poteva essere sottoscritta dai consiglieri che la condividevano. E invece era stata presentata dai Dr. La capogruppo Elvira Amata non ha potuto far altro che ritirarla, l’impegno però è che non finisca sepolta nei cassetti. Anche se, si sa bene, che tra il dire e il fare…

Francesca Stornante