Spadafora, Domenica l’inaugurazione delle mostre “Album” e “I Siciliani di Maccà”

Spadafora nuova città d’arte del tirreno ? Sembrerebbe questo lo scopo dell’iniziativa “Contemporary Art in Sicily” che, dopo la mostra dedicata al riciclo creativo e al design ecosostenibile, propone ben due esposizioni fotografiche a cura di Sergio Todesco e Alessandro Mancuso, presso il Museo dell’Argilla. All’inaugurazione saranno presenti Ugo Maccà e la poetessa messinese Maria Costa, il cui volto campeggia tra i ritratti della mostra. L’evento, dichiarano gli organizzatori, sarà anche un ottimo pretesto per far conoscere il Museo delle Argille che, auspicano, diventerà in futuro un vero e proprio punto di raccolta per tutti gli amanti dell’arte. Il Museo, che si trova a Spadafora in via Nuova Grangiara, sarà infatti dotato di un’ampia area espositiva di 315 mq, già visitabile, e di spazi polifunzionali in fase di allestimento in vista della realizzazione del progetto LabForma, che vedrà il Museo dell’Argilla dotarsi di strumentazioni tecniche destinate alla produzione artistica e laboratori.

Due importanti mostre fotografiche, dunque, che animeranno le sale del museo da Domenica 30 Agosto, dalle 17.00 alle 21.00, a Venerdì 11 Settembre. La mostra fotografica “Album”, incentrata sui padri della fotografia siciliana Angelino Patti e Calogero Franchina, esplorerà raccolte provenienti da archivi pubblici e privati, proponendosi come preciso obiettivo quello di ricostruire le trasformazioni etno-antropologiche della Sicilia, interessandosi in particolare del periodo compreso tra gli anni ’20 e gli anni ’60. La mostra “I siciliani di Maccà”, invece, proporrà un vero e proprio repertorio di volti e nomi che con la loro opera hanno contribuito a costruire l’identità siciliana. Originario di Marano Vicentino, Ugo Maccà si è da sempre interessata alla Sicilia, sua grande scoperta artistica, dedicandole raccolte fotografiche e album immortalando personaggi ormai celebri come Giuseppe Tornatore e Letizia Battaglia.

“Due mostre fotografiche simili ma anche intrinsecamente differenti –dichiarano i curatori Sergio Todesco e Alessandro Mancuso, che aggiungono- Angelino Patti e Calogero Franchina sono due “fotografi di paese” che ci hanno lasciato il racconto di un’epoca impresso su lastre e pellicole riuscendo a rappresentare la società rurale siciliana con grande ingegno. Maccà, invece, ha osservato nell’ultimo trentennio le pietre e i monumenta della cultura isolana ma si è anche dedicato allo studio di quegli straordinari documenta che sono i volti di noi siciliani. In ognuna delle sue fotografie emerge un dettaglio, il punctum, che tocca direttamente lo spettatore e lo immette in un cortocircuito emozionale con il personaggio fotografato. Due mostre di vita –concludono- capaci di far rivivere la storia della nostra bellissima terra”.

Salvatore Di Trapani