Messinambiente e Ato3 fanno pace: siglata la transazione dopo anni di guerre per debiti e crediti

Pace fatta. Ci sono voluti anni ma alla fine il cerchio si è chiuso. Comune, Messinambiente e Ato3 sono riusciti a siglare la transazione che definisce una volta per tutte debiti e crediti tra le due società partecipate storicamente in conflitto tra loro. Anni di guerre a suon di perizie contestate, somme non riconosciute, contenziosi, bracci di ferro, soprattutto per quella differenza sempre palese tra i costi dei servizi gestiti da Ato3 ed espletati da Messinambiente. Le tensioni tra le due “figlie” del Comune non si sono mai allentate e anche l’amministrazione Accorinti ha impiegato due anni per riuscire a mettere tutti d’accordo. Proprio la transazione tra Messinambiente e Ato3 è stata tra le prime patate bollenti che l’esecutivo di Palazzo Zanca ha dovuto affrontare e la strada è stata lunga e difficile.

Il corposo provvedimento definisce le somme che Ato3 e Messinambiente si contendono da tempo, somme che la società di via Dogali ha sempre reclamato con durissime prese di posizione, sia ai tempi dell’ex commissario Armando Di Maria (VEDI QUI) che più recentemente con Alessio Ciacci che in una delle sue relazioni semestrali dedicò un’ampia analisi agli errori politici, amministrativi e gestionali che avevano fatto collassare Messinambiente (VEDI QUI). Adesso però si riparte da zero.

La transazione stabilisce che il Comune riconoscerà all’Ato3 14,7 milioni di euro e l’Ato3 a sua volta trasferirà a Messinambiente 9,9 milioni. Queste le cifre su cui si fonda l’accordo che si riferisce agli anni 2007-2008-2009-2010 e 2011. Il monte debitorio iniziale però era molto più sostanzioso e lo aveva definito con chiarezza l’amministrazione all’interno del Piano di riequilibrio. Secondo quanto censito dall’avvocatura comunale, il valore originario della causa era pari a 29 milioni, equivalente alla pretesa di Messinambiente verso Ato3. La giunta Accorinti aveva però già definito che bisognava tuttavia tenere in considerazione che nel corso del tempo Ato3 ha saldato parte del debito verso Messinambiente; parte della pretesa creditoria di Messinambiente non è contestata da Ato3; la quota di debito non contestata da Ato3 è già inclusa nel debito censito verso quest’ultima società. Per l’amministrazione, quindi, la reale potenziale esposizione debitoria del Comune in relazione alla causa in questione era misurata dallo scarto esistente tra la residua pretesa di Messinambiente e la frazione che di detta pretesa Ato3 non contestava. Questa differenza si attestava sui 15,3 milioni. E partendo da queste cifre si è riusciti a chiudere stabilendo che l’Ato3 riconoscerà 9,9 milioni.

Questo importante traguardo ha segnato l’ultima assemblea dei soci di Messinambiente targata Alessio Ciacci. Ieri l’approvazione dello schema della transazione tra Comune, Messinambiente ed Ato è stata tra i punti all’ordine del giorno di un’assemblea già di per se ricca di novità, considerato che ha sancito l’addio di Ciacci e il passaggio di testimone nelle mani di Giovanni Calabrò a cui adesso toccherà traghettare società e servizio verso la fine definitiva e dunque la liquidazione. Il documento, frutto di un lungo iter preparativo, che ha coinvolto per mesi gli avvocati ed i tecnici di tutte le parti, è riuscito a costruire un punto d’incontro potendo così sanare i pesanti contenziosi in essere. Ciacci va via dunque lasciando alle spalle anche un capitolo storico del lungo contenzioso tra Comune di Messina, Ato e Messinambiente, frutto dell’impegno di tutte le parti e promosso dal Comune di Messina.

Un atto importante anche in ottica Piano di riequilibrio perché mette in chiaro accordi e responsabilità, indica la strada da seguire per ripianare debiti ormai storici e consente di programmare il futuro in una nuova ottica. Importante anche perché sancisce un punto di svolta e consente di ripartire da zero, da quell’Amam che accoglierà Messinambiente e Ato3 spogliate dai contenziosi che rischiavano di affossarle ancora più di quanto non lo siano già. Fermo restando che la garanzia di tutta l’operazione è rappresentata proprio dal Piano di riequilibrio decennale che nella sezione dedicata alle partecipate stabilisce che i debiti dovranno essere sanati mediante le misure di riequilibrio economico-finanziario inserite nel Piano.

L’assemblea dei soci ha visto anche la formalizzazione dell’avvicendamento tra Alessio Ciacci, liquidatore uscente e Giovanni Calabrò, designato come nuovo Liquidatore. Nell’occasione L’assessore Ialacqua, in rappresentanza del Comune di Messina, ha evidenziato l’importante lavoro svolto da Alessio Ciacci che ha consentito alla città e all’azienda di raggiungere importanti traguardi, che parevano impensabili in una situazione di grandi difficoltà, creando le condizioni per un nuovo percorso che possa, citando lo stesso Ciacci, traghettare la città “dall’emergenza all’eccellenza”. L’Assessore Ialacqua ringrazia Giovanni Calabrò che a sua volta accetta l’incarico con lo spirito di servizio per la città di Messina e la sua comunità, condividendo il progetto di riorganizzazione del servizio già avviato con successo dal precedente liquidatore.

Francesca Stornante