La risonanza magnetica resti al Margherita. L’interrogazione di Valentina Zafarana

La risonanza magnetica ad alto campo deve restare al Margherita per l’istituzione del Punto Territoriale di Assistenza. Alle voci, giunte da più parti, si aggiunge adesso quella del portavoce del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana, Valentina Zafarana, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione ed all’assessore regionale alla Salute.

L’assessore Lucia Borsellino aveva rassicurato sulla necessità di concordare con l’amministrazione comunale qualsiasi iniziativa sul Margherita ma ciò non è avvenuto. La Zafarana chiede dunque spiegazioni a tal proposito, visto che anche la scelta, operata dal commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Manlio Magistri, non sarebbe stata adeguatamente motivata.

Nell’interpellanza, si richiede esplicitamente di valutare la possibilità di sospendere l'esecuzione della delibera ridiscutendo l’opportunità del trasferimento dell’apparecchiatura RMN, relazionando sull'accaduto e fornendo le necessarie risposte alle legittime richieste dell'amministrazione comunale di Messina.

“Il commissario straordinario dell’Asp – ricorda la Zafarana – ha il compito di gestire l’ordinaria amministrazione. Il trasferimento, che ha un costo di 140mila euro, non può essere considerato di ordinaria amministrazione. La risonanza magnetica può soddisfare le richieste di diagnostica oncologica per le quali oggi si rilevano lunghe liste d’attesa. Tra l’altro, non risulta nell’attuale organico dell’ospedale di Barcellona la presenza di un’unità operativa di Radiologia con professionisti dotati di specifico know how, ma solo un Centro di secondo livello che non necessita di tali apparecchiature, che invece sono presenti all’ospedale di Milazzo, distante solo sei chilometri. Messina, invece, riveste un alto ruolo di attrazione anche dalla vicina Calabria ed al Margherita sono già stati spesi 4 milioni di euro per l’attivazione del Pta. L’amministrazione comunale di Messina ha già chiesto la revoca della delibera e ha annunciato la possibilità di un ricorso amministrativo”.

La richiesta conclusiva è quella di conoscere se e come il governo regionale intenda avviare una seria programmazione e ristrutturazione del servizio sanitario nella provincia di Messina che tenga conto dei reali bisogni del territorio e che sia quanto più possibile condivisa con i cittadini e le amministrazioni locali, valorizzando il loro ruolo nel concorrere alle scelte politiche relative alla salute.