Trischitta, F.I: “La mamma del default è la giunta Providenti. Sfiducia a febbraio 2017”

“Dobbiamo ripristinare la verità storica: la situazione debitoria del Comune ha origine nel ’94-’95-’96 con l’amministrazione Providenti. Lui ereditò un notevole avanzo di amministrazione che riuscì a disperdere insieme ai suoi assessori, da Luigi Beninati a Gaetano Giunta”. Questa considerazione è diventata un pallino fisso per il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Trischitta, che più volte ha voluto ricordare quegli anni e lo ha fatto anche stamane in conferenza stampa, con le delibere di 20 anni fa alla mano ed uno schema sintetico delle cifre.

“Il 31 dicembre del ’94 si chiuse con 60 miliardi di lire di avanzo d’amministrazione- spiega- Poi, grazie al riaccertamento dei residui il 31 dicembre del ’95 l’avanzo fu di oltre 323 miliardi. Ma in 1 anno, dal ’95 al ’96, l’amministrazione riuscì a spenderli quasi tutti. Decine di spettacoli, gite per anziani all’ordine del giorno, mentre alla vigilia della campagna elettorale furono asfaltate tutte le strade di Messina. Il 31 dicembre del ’96 l’avanzo di amministrazione si era ridotto a 72 miliardi….Providenti era stato eletto, così come è accaduto ad Accorinti, con un sistema elettorale che non prevedeva l’effetto trascinamento. Effetto che fu poi reintrodotto alle elezioni successive e Provindenti non fu più sindaco. Le amministrazioni successive avranno avuto anche le loro responsabilità, ma quella di Providenti ha originato la situazione debitoria ed è strano che Beninati, che all’epoca era assessore al bilancio, adesso chieda il dissesto per un problema causato anche da lui”.

Per la verità di acqua sotto i ponti ne è passata, visto che stiamo parlando di 20 anni fa e nel frattempo nel Palazzo si sono avvicendati 3 commissari e 4 sindaci. Ma Trischitta non ha dubbi, la “mamma” di tutte le situazioni debitorie è quell’amministrazione: “se avessero chiuso tutte le cause adesso non avremmo questi contenziosi né alcuni debiti fuori bilancio”.

L’attacco di Trischitta mira al Pd targato 2016, che non ha votato il bilancio, motivando la scelta, posizione che il capogruppo di Forza Italia ritiene incomprensibile. Trischitta infatti rincara la dose contro Udc ed Ncd, dopo quanto dichiarato il 25 in Consiglio comunale durante la seduta che ha portato all’approvazione del previsionale 2015: “I consiglieri dell’Udc e di Ncd sono costretti ad accettare le strategie dei loro leader D’Alia e Germanà. D’Alia vuol passare al centro destra, Germanà vuol essere riconfermato deputato regionale. Mi chiedo come può Ardizzone non far votare il bilancio e poi voler candidarsi a sindaco? Proprio lui che nel 2012 ha rinunciato alla poltrona di vicesindaco per quella di deputato regionale… Probabilmente sembra che sia prassi all’Ars che chi è stato Presidente dell’Assemblea poi non si candidi più come deputato. Ma Palazzo Zanca non è un pensionato…”.

Dopo aver lanciato strali e frecciate ai partiti Trischitta passa ad Accorinti, spiegando che la mozione di sfiducia arriverà, anche se non adesso. Secondo il capogruppo azzurro i tempi matureranno ad ottobre-dicembre, quanto prima la Commissione Ministeriale e poi la Corte dei Conti daranno il responso definitivo sul Piano di riequilibrio. “Dopo che avremo votato il riequilibrio in consiglio ed avremo salvato la città, saremo pronti per la sfiducia ad Accorinti, da presentare nel febbraio-marzo 2017 per andare a votare in primavera. Del resto sono dell’idea che la sfiducia debba essere fatta pochi mesi prima delle elezioni per evitare lunghi commissariamenti”.

Rosaria Brancato