Cuzzola: “Piano di riequilibrio sostenibile anche a 10 anni”

Il piano di riequilibrio è sostenibile anche dopo la bocciatura dell’estensione a 20 anni da parte del Consiglio Comunale. Parola dell’assessore al bilancio Enzo Cuzzola, il quale conferma quanto anche dichiarato mesi fa, e cioè che Messina potrebbe addirittura rinunciare al fondo di rotazione. L’esponente della giunta Accorinti ribadisce inoltre di non aver perso il suo ottimismo, giustificato – a suo dire- dai numeri.

“La massa passiva attualizzata – spiega Cuzzola – è di complessivi 340 milioni, contro i 425 dell’ultima rimodulazione, così suddivisi:

DENOMINAZIONE IMPORTO AGGIORNATO

1) FONDO RISCHI STRAORDINARI €21.408.942,00

2) DEBITI FUORI BILANCIO €87.183.218,49

3) DEBITI FUORI BILANCIO CON PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI IMPUGNATI/OPPOSIZIONE

€40.727.983,22

4)DEBITI FUORI BILANCIO POTENZIALI €77.960.300,46

5) DEBITI MESSINAMBIENTE €30.000.000,00

6) DEBITI AZIENDA TRASPORTI –DISAVANZI DI GESTIONE €32.435.044,92

7) DEBITI POTENZIALI DERIVATI €9.873.088,23

8) RESTITUZIONE FONDO EX D.L.174 €11.545.395,89

9) DISAVANZO RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO € 28.938.783,33

TOTALE € 340.072.756,54

“Tutte le voci della tabella, tranne la 2 per i debiti fuori bilancio – sottolinea l’assessore comunale – trovano copertura negli attuali e prospettici equilibri di bilancio. La voce 2, invece, cioè i debiti fuori bilancio, per 87 milioni, trova, nelle nostre previsioni, copertura dal fondo di rotazione, che sarà erogato dal Ministero non appena approvato il piano”.

“Se si uscisse dal piano, bisognerebbe trovare, solo, il modo di rateizzare gli 87 milioni con i creditori, ma sarebbero comunque ulteriori lacrime e sangue per la città”.

Ecco perché è preferibile continuare il percorso del riequilibrio. Non solo, se il riequilibrio fosse (non è ancora detto che non ce la facciamo) spalmato in venti anni, avremmo la possibilità di comunque saldare anche i debiti fuori bilancio, senza inginocchiare ulteriormente l’asfittica economia locale, a vista (approvazione piano) e di “investire” in ulteriore spesa corrente circa 15 milioni di euro anno”.