"Servizi sociali: parentopoli e saccheggio. Gli sprechi delle partecipate"

“Servizi sociali: parentopoli e saccheggio. Gli sprechi delle partecipate”

R.Br

“Servizi sociali: parentopoli e saccheggio. Gli sprechi delle partecipate”

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lunedì 15 Ottobre 2018 - 14:53

Nella seconda parte del suo intervento De Luca si è soffermato sui conflitti d'interesse nei servizi sociali, sugli sprechi e i debiti delle partecipate "Mi dicevano: chi tocca i servizi sociali muore"

IL SISTEMA DELLE COOP

E’ vero che ci sono figli dei dirigenti dei servizi sociali nelle coop? E’ vero che la dirigente di Casa Serena è parente di un dirigente? E le norme anticorruzione dove sono finite? Quello che è emerso conferma collegamenti finalizzati al malaffare. Rompiamo il tabuù: chi tocca i servizi sociali muore. Tabù che è valso finora.

Io so cosa è successo. Io non voglio chiudere Casa Serena, ma voglio razionalizzare il personale e la spesa. E infatti quando ci sono state proposte dall cisl e dalla Cisal le ho accolte.

Ho scoperto un sistema delinquenziale dietro alcune cose. Ho una relazione dei vigili urbani il 6 settembre. Mi arrivavano note e lamentele dagli utenti. L’indagine è stata fatta su un campione di 21 utenti delle 6 circoscrizioni.

Risultano ad esempio per l’assistenza domiciliare inseriti marito e moglie nell’elenco ma poi la prestazione non è doppia è unica (ma il pagamento alla coop viene erogato doppio). Risultano casi di assistiti in PERFETTA FORMA FISICA e capaci di andare 3 volte alla settimana in bici…ma noi paghiamo per questi sprechi. Un altro caso, il signor X, sentito in merito ad un esposto inevaso (27 agosto 2018) ha dichiarato “faccio presente che il servizio di aiuto domestico è stato richiesto per mia moglie e non per me come invece risulta agli atti. Ma la signora della cooperativa Genesi ha fatto firmare me e mia moglie. Eppure lo rendono solo a mia moglie” (ma il comune lo paga doppio). La Genesi si ricerca i “clienti”, gli utenti, come nel Sada (assistenza domiciliare agli anziani). MA A QUANTO PARE TUTTI SAPEVANO….

C’è persino un “capitolo omnibus” nel dipartimento per non indicare nei dettagli come andavano fatte le spese, anche a scapito della giunta. Certe dinamiche le conoscevano e capivano solo i dirigenti….

PARENTOPOLI NEI SERVIZI SOCIALI:

Le politiche sociali hanno rappresentato un evidente esempio di esorbitanti sprechi e di pessimo livello di qualità dei servizi gestito da un sistema di potere su 20 milioni di euro l’anno. Ci sono conflitti d’interesse tra soggetti che erogano i servizi (coop e associazioni) e soggetti che devono vigilare (dipartimento servizi sociali). IL COSTO PER OGNI UTENTE DEI SERVIZI SOCIALI CHE IL COMUNE DI MESSINA AFFRONTA ANNUALMENTE E' 4 VOLTE SUPERIORE AL COSTO SOSTENUTO DAL COMUNE DI MILANO.

Tra gli esempi De Luca cita Casa Serena evidenziando come la Genesi abbia in appalto la struttura e la direttrice di Casa Serena, Nunziata Amanti, dipendente della Genesi è figlia di Maria Battaglia, una delle trentennali direttrici dei servizi sociali.

ATM-

Su Atm rimandiamo a tutti gli articoli sullo stato dei conti dell’azienda.

Il sindaco in Aula ha ribadito l’entità complessiva del debito ed il fatto che il debito sia aumentato notevolmente dal 2014 al 2017 e pertanto questi NUOVI BUCHI non rientrano nel Piano di riequilibrio e rischiano di far andare in fallimento l’azienda.

Ha poi ripercorso tutta la vicenda degli interinali evidenziando sia la mancata copertura finanziaria sia l’iter procedurale seguito (comprese le falle nel meccanismo di selezione finito anche nell’inchiesta Terzo Livello). Ha ricordato come per la selezione su richiesta dell’azienda la Tempor si sarebbe dovuta limitare ai colloqui (escludendo quindi il test e la prova pratica).

Mentre De Luca parla arriva la notizia dello sciopero Atm

GUARDIE VENATORIE:

La Cgil mi ha accusato di aver tagliato 92 posti di lavoro in 92 giorni. In realtà la Città Metropolitana ha perso finanziamenti perché ha affidato alle Guardie venatorie compiti che spettano alla Polizia Metropolitana (100 mila euro del 2016). Da sindaco metropolitano ho chiesto quindi i dati relativi alle guardie venatorie e mi hanno risposto che negli ultimi 3 anni hanno effettuato il lavoro 27 unità di Belpasso. Ebbene due mesi di lavoro costano 200 mila euro alla Città Metropolitana ed è di competenza della Polizia Metropolitana. La Regione ha inoltre revocato le somme. Ma il cattivo sono io

AMAM

Si diceva che era l’azienda più florida. Non mi risulta che l’erogazione fosse la migliore del mondo. Nella documentazione c’è una parte che riguarda il personale a tempo determinato (tra i quali ex Cea ed ex Agrinova) ma per i quali la legge nazionale vieta le proroghe. Noi faremo solo le cose legali, quelle che si possono fare. Quelle che non si possono fare non le farete con me. Se volete fatele con un altro. C’è chi fatto ricorso, ma su questi deciderà il personale. C’è poi la “bomba”, ovvero l’Agenzia delle entrate chiede come sono stati usati gli utili dal 2013 in poi. Su questo punto l’avevo già detto che non è possibile per legge usare gli utili per altri fini così come ha fatto invece la giunta Accorinti inserendoli nel Piano di riequilibrio

MESSINASERVIZI BENE COMUNE

Noi difendiamo il posto di lavoro là dove serve. Finora c’è stato un co-governo tra amministratori e sindacati, ma se c’erano guai giudiziari a pagare erano solo gli amministratori. Per quanto riguarda il concordato su Messinambiente attendiamo cosa accadrà. Su Messinaservizi bene comune posso solo dire che è una serie di scatole cinesi che disconosco. Ma è bene che si sappia i 30 milioni di euro del concordato per Messinabiente lo pagheranno i messinesi fino al 2023. Hanno sistemato Messinambiente ma paghiamo noi. Tanto, ai sindacati che gliene frega.

Nel corso della seconda parte dell'intervento si è soffermato più volte sui rapporti con i sindacati e sulle "pressioni" che ha avuto in questi mesi.

Questo quadro l’ho fornito per darvi una cornice del Salva Messina. Ora dobbiamo parlare delle proposte del Salva Messina.

ECCO COSA E' IL SALVA MESSINA (leggi qui) ed in download

7 commenti

  1. Il quadro dei servizi sociali messinesi è veramente composto da un brutto groviglio di interessi bisogni e miseria. De Luca quando ne dipinge i contorni non credo generalizzi più di tanto. Credo abbia proprio focalizzato correttamente il problema.

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  2. questo è aprire il comune come una scatoletta vi piaccia o no…………

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  3. MessineseAttenta 15 Ottobre 2018 16:21

    Sto assistendo al battibecco tra de luca (volutamente minuscolo) ed il pubblico.
    Mai un sindaco era sceso così in basso.
    Offendere il pubblico che difende il proprio posto di lavoro (“andate affanculo”, leggiadre parole del villico) è un atto vile ed inutile, fatto solo per ribadire la sua autoreferenziale posizione di forza ed il suo desiderio di onnipotenza.
    Prima si libera la città da un simile figuro, maggiore sarà la civiltà messa in pericolo dai gesti verbali violenti ed offensivi di questo scappato di fumedinisi.

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  4. cio’ che sta evidenziando De Luca è che il problema vero non sono i lavoratori ma il Dipartimento con tutte le sue figure. e fino a quando non cambierà tutto il personale(ma proprio tutto dal dirigente all’usciere)le cose non cambiano, il marcio è dentro il palazzo non fuori

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  5. forza cateno,vai avanti

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  6. Bene cosi !!!

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  7. al di là delle simpatie o antipatie , degli interessi personali nella gestione politica, ed in particolare del colore politico. Analizzando l’impegno del Sindaco De Luca si evidenzia che si è scagliato contro un sistema corrotto, certo pagheranno singole persone, ma, molte di queste fanno parte del predetto sistema. Seguiranno manifestazioni per dimostrare il contrario, ma ….. chi manifesterà NON sarà certamente una persona che ha tratto profitti Finalmente si è giunti alla fine del “FREE MANCIA MANCIA” Sig Sindaco ogni azione ha una reazione, continui così Io come tant’è altri Cittadini reagiremo sempre con gratitudine.

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