L’Ateneo peloritano gode di buona salute finanziaria . Parola di Tomasello

L’Università di Messina gode di buona salute finanziaria e anche quest’anno chiuderà il bilancio in pareggio. Parola del rettore Francesco Tomasello che, a margine della conferenza stampa sull’accordo interministeriale Italia – Marocco – Tunisia (vedi articolo a parte), ha voluto fare alcune precisazioni in merito alla notizia pubblicata ieri dall’Ansa, secondo cui l’Ateneo peloritano si collocherebbe all’ultimo posto della graduatoria in termini di premialità nell’ambito dello stanziamento dell’FFO (Fondo di Finanziamento ordinario). All’Ateneo peloritano arriveranno 14 milioni di euro di premio contro gli oltre 26 milioni di euro assegnati al Politecnico di Torino, collocatosi sul podio più alto della classifica. Nel corso dell’incontro odierno, che si è tenuto nella sala Senato dell’Università centrale, Tomasello – con accanto il direttore amministrativo Pino Cardile – ha però precisato che l’Università di Messina, sulla quota premiale, si colloca al 23° posto su 54 Atenei, mentre per quanto riguarda l’FFO (Fondo Finanziamento Ordinario), sempre in termini di risorse, si colloca al 14°posto su 54.

«Sono migliorate – ha detto il rettore le risorse per due parametri (Domanda didattica e Ricerca) su tre della quota premiale, la contrazione riguarda invece il parametro “Risultati”, vale a dire il rapporto tra crediti formativi e crediti acquisibili per ogni studente: nonostante un incremento sui crediti formativi, il decremento è legato ad un errore per eccesso di computo da parte del MIUR nell’anno precedente». Il magnifico, dunque, getta acqua sul fuoco e spegne sul nascere ogni polemica, anzi si dice soddisfatto per i finanziamenti che giungeranno da Roma, nonostante in tagli ministeriali: «Pensavano di perdere 5 milioni di euro e, invece, saranno 2,5 milioni, con una differenza nel nostro bilancio di 1,6 milioni di euro».

Tomasello si dice fiducioso per la situazione finanziaria dell’Università: «Non possiamo certo dire che navighiamo nell’oro, ma riusciremo a portare avanti le nostre azioni specifiche». Tomasello ha, infine, dichiarato che l’Ateno peloritano ha le risorse sufficienti per distribuire circa 950 mila euro a quei gruppi di ricerca Prin, rimasti fuori dai finanziamenti ministeriali. A sentir Tomasello, dunque, all’orizzonte, nessun campanello rosso per la condizione economico –finanziaria dell’Università di Messina. (Danila La Torre)