Il Comune alle prese con i suoi guai finanziari. Dopo il bilancio 2015, via Cama dalla Ragioneria

La drammatica situazione economico-finanziaria del Comune di Messina continua a tenere banco e domani mattina sarà al centro della conferenza stampa indetta dal gruppo consiliare del partito democratico.

I ritardi nella presentazione del bilancio di previsione 2015, i continui intoppi sull’operazione di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, la mancata rimodulazione del piano decennale di riequilibrio sollecitata dal Ministero e, in ultimo, le dimissioni del presidente del Collegio dei revisori dei conti Dario Zaccone sono temi caldissimi e stanno creando uno strano clima di caos calmo. I problemi gestionali dovuti alla persistente assenza di bilancio sono tangibili e quotidiani, ma gli stessi inquilini di Palazzo Zanca (tanto i componenti della Giunta quanto quelli del Consiglio comunale) sino ad oggi hanno fatto di tutto per disinnescare questioni pronte ad esplodere da un momento all’altro come una bomba ad orologeria, ostentando una tranquillità o peggio una indifferenza poco consoni al contesto.

Come raccontato nei giorni scorsi, anche la Prefettura vigila attentamente su quanto sta avvenendo al Comune sul fronte finanziario. Venerdì, il prefetto Stefano Trotta ha ricevuto il dimissionario presidente del Collegio dei revisori Zaccone. Durante il faccia a faccia , durato circa mezz’ora, il rappresentante del Governo ha voluto saperne di più sui guai finanziari di Palazzo Zanca e ha chiesto di essere aggiornato sugli sviluppi di una situazione che rischia di provocare conseguenze nefaste oltre i cancelli e le pareti del palazzo comunale .

Non rassicurano di certo né le parole dell’assessore Guido Signorino, pubblicamente “sfiduciato” dai 14 consigliere comunali di Forza Italia (vedi qui), né quelle del ragioniere generale Antonino Cama, preso di mira in maniera forte e diretta da Zaccone (vedi qui). Mentre è in atto il lungo travaglio per portare alla luce il bilancio di previsione 2015, che non è stato ancora partorito nonostante le continue stimolazioni, il vice-sindaco e il capo dell’area finanziaria pensano già al bilancio di previsione 2016-2018, anche se contano di arrivarci percorrendo strade diverse . Se il vice-sindaco, come ha confermato nella nota inviata alla presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, vuole bypassare il consuntivo 2015 (vedi qui); il capo dell’area finanziaria sostiene invece che «ferve l'attività per la predisposizione del conto consuntivo dell'esercizio 2015 e del bilancio di previsione 2016/2018, per rispettare i termini di approvazione stabiliti dalle disposizioni di Legge». A questo punto viene da chiedersi se Cama e Signorino parlano tra loro e concordano la gestione finanziaria dell’ente oppure ognuno va per i fatti suoi.

Tra l’altro, secondo i rumors di palazzo, dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2015, Cama potrebbe non essere più il ragioniere generale. L’idea di sostituirlo è nata prima che scoppiasse il caso Zaccone, ma quest’ultima vicenda ha fatto sì che la giunta rafforzasse la convinzione della necessità di trovare un nuovo ragioniere generale. La soluzione esterna sarebbe la più gradita a sindaco ed assessori ma la condizione di pre-dissesto del Comune obbligherà quasi certamente gli amministratori comunali a trovare qualcuno all’interno di Palazzo Zanca. Gli unici due dirigenti in possesso de requisiti per andare a dirigere l’area finanziaria sono Giovanni Di Leo, attuale dirigente alle Risorse Umane, e Romolo Dell’Acqua, dirigente ai tributi. Il primo ha lavorato per molto tempo al fianco dell’ex ragioniere generale Ferdinando Coglitore e rappresenterebbe un’opzione in continuità con il passato che alla giunta Accorinti non piace affatto. E’ probabile, quindi, che la scelta ricada su Dell’Acqua, a meno di colpi di scena e di appigli normativi che consentano ad Accorinti di attingere all’esterno di Palazzo Zanca .

Il futuro ragioniere generale potrà, o magari dovrà suo malgrado, contare sul supporto degli esperti/badanti del Cento Studi Enti locali , con cui il Comune ha siglato un accordo finalizzato a rimettere in moto la macchina ammnistrativa, rimasta inceppata nonostante la “cura”, evidentemente poco efficace, del direttore generale Antonio Le Donne, che al Comune di Messina è anche segretario generale.

Le prossime settimane saranno decisive per capire quale sarà il futuro dell’ente. Se si protrarranno ancora i ritardi nell’approvazione del bilancio di previsione, non sono esclusi interventi esterni e dall’alto. L’ipotesi commissariamento, infatti, è tutt’altro che bizzarra.

Danila La Torre