Count-down per salvare il Comune dal dissesto. I revisori “bocciano” il consuntivo 2013

Il presidente del Consiglio di Ministri, Matteo Renzi, risponde picche alla richiesta di proroga dei termini per l’approvazione del piano di riequilibrio avanzata dall’amministrazione Accorinti (vedi correlato).

Il Comune di Messina dovrà approvare la manovra finanziaria decennale entro il 3 settembre, cioè entro mercoledì prossimo. Solo così potrà ancora sperare di acciuffare le risorse finanziarie previste per Messina nel Fondo di rotazione nazionale e scongiurare il dissesto dell’ente.

Intanto, a Palazzo Zanca, a tenere alta l`attenzione sulle questioni finanziarie è il parere negativo del Collegio dei revisori dei conti sul bilancio consuntivo 2013, che tira le somme degli ultimi sei mesi della gestione Croce e dei primi sei mesi della gestione Signorino.

I numeri non quadrano; tante ,troppe le criticità e le incongruenze riscontrate nel rendiconto da parte del presidente dei revisori Dario Zaccone e degli altri due componenti del collegio, Giuseppe Zingalez e Federico Basile, che in queste settimane hanno chiesto integrazioni di atti e documenti. Il lavoro di analisi contabile da parte dei revisori è stato lungo e puntiglioso ma alla fine la relazione, lunga un centinaio di pagine, porta «parere non favorevole»

Ad illustrarne il contenuto in commissione bilancio è stato il presidente Zaccone, il quale ha elencato le criticità del rendiconto: deficitarietà strutturale dell`ente, perché ai quattro punti già riscontrati si aggiunge il quinto , che riguarda il parametro 6 sulle spese del personale, che deve essere computato nelle spese correnti e deve contemplare anche il personale delle partecipate; sovradimensionamento dei fitti attivi riaccertati nel 2013 e già riaccertati nel 2011; mancata regolarizzazione contabile con riferimento ai sette milioni del Patto di stabilità; erronea determinazione dei residui attivi e passivi.

Alla luce delle criticità evidenziate nella relazione, i revisori dei conti sollecitano l`amministrazione ad apportare dei correttivi e precisamente: rideterminazione residui attivi e passivi; rideterminazione accertamento fitti attivi degli anni pregressi; riallineamento residui tra consuntivo e relazione dirigenti; regolarizzazione contabile relativa al patto di stabilità in modo da modificare e riallineare il risultato di amministrazione; revisione dei parametri di deficit strutturale.

Sebbene la relazione sia ancora stata presentata solo ufficiosamente, sono già emerse altre indiscrezioni su tutti gli altri punti deboli del consuntivo 2013, presentato con toni trionfalistici dal vice-sinadaco nonché assessore al bilancio Guido Signorino (vedi correlato). Oltre alla solita nota dolente delle partecipate, c’è, poi ,il nodo dei debiti fuori bilancio, uno dei quali provocato da questa giunta e non dalle precedenti gestioni, relativo al trasporto ed al conferimento dei rifiuti presso la discarica di Motta S. Anastasia nel periodo in cui la discarica di Mazzarrà S. Andrea chiuse i cancelli al Comune di Messina. Nonostante le rassicurazioni dell’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua, i costi lievitarono e le somme necessarie non furono accantonate in bilancio.

C'è un debito fuori bilancio di circa 1 milione di euro, che va ad aggiungersi alle altre centinaia di milioni di euro di debito che stanno affossando il Comune di Messina e potrebbero causarne il definitivo fallimento.

Danila La Torre

ULTIMO AGGIORNAMENTO ORE 16