Il responso dell’Anci sui debiti del Comune: 98 milioni quelli certi e circa 120 milioni quelli latenti

Per tutta la mattinata , il vicesindaco Guido Signorino, assessore al bilancio e allo sviluppo economico, si è trincerato dietro un insolito silenzio, rinviando ad un comunicato l’esito dell’ennesima trasferta romana organizzata per fare il punto con i tecnici dell’Anci sulla situazione debitoria del Comune .

Una situazione che, alla luce di quanto si legge nel comunicato diramato dall’Ufficio stampa, si delinea migliore di quella prospettata dall’ex inquilino di Palazzo Zanca, il commissario straordinario Luigi Croce, che era andato via parlando di 500 milioni di euro di debiti (tra accertanti e potenziali) , e leggermente più preoccupante di quella descritta dall’ormai ex ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, , secondo cui la massa debitoria dell’ente comunale si attesterebbe intorno agli 80 mila euro, includendo tuttavia in questa cifra solo i debiti certi, liquidi ed esigibili.

Il giorno dopo l’incontro con Silvia Scozzese, direttore scientifico dell’Istituto per la finanza e l’economia locale e responsabile Finanza locale dell'Anci, e la dott.ssa Ivana Rasi nella sede dell'Istituto per la Finanza e l’Economia Locale IFEL, Signorino infatti dichiara: «è stato accertato che la massa debitoria dell'Ente è aumentata, passando da circa 78 a circa 98 milioni di euro, relativamente ai debiti certi, liquidi ed esigibili. Rimangono aspetti che sono presuntivamente stimati in relazione ai debiti con le società partecipate per circa 40/50 milioni di euro e che però si sta procedendo ad accertare in maniera più analitica e puntuale».

«Nel complesso, sommando anche altre esposizioni – spiega ancora Signorino – la situazione debitoria del Comune è di circa 180 milioni di euro, cui si aggiungono 120 milioni per i debiti cosiddetti latenti. Quest'ultima cifra richiederà ulteriori approfondimenti, ma nel complesso l'esposizione dell'Ente effettiva e potenziale si dovrebbe aggirare attorno ai 300 milioni». Vale a dire meno di quelli inseriti nel Piano decennale di riequilibrio redatto durante la gestione commissariale, i cui i debiti da risanare , tra certi e potenziali, ammontavano esattamente a 392 milioni di euro. La giunta Accorinti avrà tempo sino al 25 novembre per rimodulare il piano di risanamento, da cui dipende l’erogazione del Fondo di Rotazione nazionale, e queste nuove informazioni sulla condizione finanziaria del Comune saranno fondamentali per capire come e dove andare ad incidere con le misure correttive.

Nel comunicato stampa, Signorino precisa, inoltre, che una parte dell’esposizione debitoria «è sottoposta a particolare attenzione e potrebbe non essere attribuibile all'Ente (esempio lodo Torno)» ed aggiunge che l'Amministrazione comunale «oltre ad essere impegnata nell'allineamento dei debiti/crediti verso le partecipate, intende avviare una procedura per accordi transattivi con i creditori nell'ambito delle procedure del cosiddetto predissesto».

Il vicesindaco ci tiene, poi, a rendere noto che, in sede romana, «sono stati formulati apprezzamenti dagli uffici competenti per il lavoro di ricognizione svolto dalla Ragioneria Generale del Comune di Messina e dai dirigenti dei vari dipartimenti in uno spirito proficuo e collaborativo».

Ed oltre ai complimenti, da Roma e più precisamente dal Ministero dell’Interno è arrivata anche la prima tranche del finanziamento statale per l’anno 2013 , pari a 23.933.767,51 euro .Somma che darà un po’ di respiro alle casse comunali, ma che non mette totalmente al riparo Palazzo Zanca da nuove emergenze. In questi mesi, infatti, si è continuato ad andare avanti con anticipazioni di cassa, il piatto piange ed i quasi 24 milioni di euro non sono abbastanza per potersi permettere di abbassare la guardia. (Danila La Torre)