Tre milioni di euro per chiudere in pareggio il bilancio di previsione 2012

Tre milioni di euro ed i numeri del bilancio di previsione 2012 quadreranno. La notizia è fornita dall’area economica di Palazzo Zanca, che sta lavorando per pareggiare i conti del documento economico-finanziario previsionale, la cui approvazione sarà fondamentale per evitare il dissesto finanziario. I dirigenti comunali Coglitore e Di Leo stanno adottando le misure necessarie per dare copertura finanziaria a quegli atti esitati dal Consiglio comunale che ad oggi non ne avevano, ma per mettere in pari entrate ed uscite, molte della quali già concretizzatesi visto che siamo a fine anno, all’appello mancano tre milioni di euro. La cifra è importante ma non proibitiva ed i due funzionari sono ottimisti, così come lo sono i revisori dei conti.

Una volta completato, il bilancio dovrà essere sottoposto all’attenzione del commissario straordinario, Luigi Croce, che con i poteri del sindaco e della giunta dovrà approvarlo prima di trasmetterlo al Consiglio Comunale, a cui toccherà l’ultima parola. Il reggente di Palazzo Zanca potrebbe rappresentare il vero scoglio da superare, non solo perché aveva imposto direttive ben precise sulle modalità di redazione dell’atto contabile (vedi correlato) ma anche perché, meno di due settimane fa, aveva informato i deputati regionali che per mettere la parola fine sul previsionale sarebbero serviti 50 milioni di euro. I dirigenti dicono, invece, che ne servono solo tre. Come andrà a finire, è difficile prevederlo anche perché dal fronte Croce/Dalmazio nulla trapela.

Intanto, in quel di Palazzo Zanca, si attende con trepidazione la conversione in legge del decreto 174, meglio conosciuto come decreto “salva- Comuni”, passato ieri al Senato con un maxi -emendamento che innalza il contributo per ogni singolo abitante da 200 a 300 euro, di fatto triplicato rispetto all’originaria previsione, che era di soli 100 euro.

Solo dopo la trasformazione in legge il Comune potrà chiedere di accedere al cosiddetto fondo di rotazione, in virtù dell’emendamento che include tra i possibili beneficiari del provvedimento anche quei Comuni nei confronti dei quali la Corte dei Conti ha già avviato le procedure che precedono la dichiarazione di dissesto. Una volta che l’atto varato dal Governo diventerà legge dello Stato, Coglitore e Di Leo rimoduleranno – tenendo conto della modifica al decreto – la precedente delibera di adesione al fondo, elaborata in tutta fretta quando si pensava che l’ultimatum della Corte dei Conti sarebbe scaduto l’8 dicembre e non il 27 dicembre, come poi emerso dopo la notifica dell’ordinanza dell’organo di controllo, avvenuta il 27 novembre.

Se il Comune riuscirà ad “aggrapparsi” al fondo, quasi certamente il dissesto potrà essere evitato, ma i problemi non svaniranno magicamente e saranno comunqe lacrime e sangue. Tuttavia ci sarà la possibilità di spalmare i debiti e più tempo per risanare i conti.

E ad un piano di risanamento delle casse comunali sta lavorando anche un gruppo consiglieri comunali guidato da Felice Calabrò (Pd), Giuseppe Melazzo(Udc) e Nello Pergolizzi (Fli), che stanno studiando delle misure correttive da condividere con il resto dei colleghi e sottoporre all’attenzione di Croce. (Danila La Torre)