Scoglio: “L’unica soluzione è il Ponte sullo Stretto”

L’unica infrastruttura che può garantire uno stabile collegamento ferroviario della Sicilia con l’Europa è il Ponte sullo Stretto. Negare la valenza dell’infrastruttura significa condannare la Sicilia all’isolamento commerciale, disconoscere l’importanza che la stessa riveste per le città di Messina, Villa S. Giovanni e Reggio per una reale integrazione sociale, culturale ed economica dell’ Area dello Stretto e peggio ancora privare i giovani di opportunità di lavoro nel deserto economico in cui viviamo.

L’attuale sistema di trasporto ferrato delle merci e dei passeggeri ha costi insostenibili e non eleva la competitività delle imprese siciliane nella proiezione dell’Euromediterraneo. In particolare immaginare ancora l’ attraversamento dello Stretto dei treni passeggeri per il continente non è più reale vista la scarsa competitività con il sistema trasportistico aereoportuale.

Negli ultimi anni il traffico dei viaggiatori in treno si è ridotto dell’ 80% a fronte di un costo di traghettamento assolutamente esorbitante. La continuità territoriale in ipotesi di mancata realizzazione del Ponte è ipotizzabile solo in termini di intermodalità del servizio. La città di Messina, invece di contrastare le politiche delle Ferrovie dello Stato, dovrebbe porsi l’obiettivo strategico, al fine di salvaguardare concretamente le maestranze e gli operatori del settore, della realizzazione nella città metropolitana di concertare la realizzazione di un hub direzionale delle merci e dei passeggeri.

E’ indubbio infatti che la realizzazione del porto di Tremestieri e la piattaforma distributiva se messe a sistema con Catania e Palermo possono costituire un modello di sviluppo sostenibile per la città e gli operatori commerciali a patto che le Ferrovie finanzino e realizzino, nell’ambito del nuovo snodo ferroviario dell’ alta capacità, anche la tratta Giampilieri – Fiumefreddo.

Per ciò che riguarda il transito dei treni passeggeri, posto che noi messinesi siamo ormai abituati a prendere il treno a Reggio Calabria, considerare Messina quale stazione di arrivo per l’attraversamento dello stretto e’ un opportunità per la città, per il commercio e per le imprese specializzate in servizi. Si pensi ad esempio al terminal per i passeggeri, al trasporto bagagli, all’utilizzo dei parcheggi ed ai servizi commerciali. In tale ottica assume importanza nodale la riqualificazione delle stazioni con la possibilità di utilizzo con corner commerciali e lo sfruttamento della terrazza della stazione ed una complessiva riqualificazione dell’area e dei fabbricati di proprietà comunale.

In tale contesto è imprescindibile il potenziamento del servizio di aliscafi con Reggio, Villa e le Isole Eolie realizzando quella metropolitana del mare che nei fatti non è mai partita. Non servono proteste eclatanti (se non per la mancata realizzazione del Ponte) ma fatti concreti che inducano il Governo, la Regione e le Ferrovie dello Stato ad investire nella nostra città con proposte che siano logiche e coerenti con i necessari raffronti tra i costi e benefici.

E’ necessario che lo Stato intervenga inoltre per garantire la continuità territoriale ossia il diritto dei Siciliani di poter collegarsi con l’Europa coinvolgendo la regione Sicilia, con le stesse politiche adottate dalla Regione Sardegna, attraverso l’ utilizzo dei fondi comunitari per l’abbattimento del costo del biglietto per l’utente al fine rendere competitivo il sistema ed appetibili i territori ai flussi turistici.

Gianfranco Scoglio