Il coordinamento “Mettiamoci in gioco”: “La bozza del dl governativo è inadeguata”

In Sicilia continua la lotta contro il gioco d’azzardo patologico. Nuovo incontro del coordinamento siciliano “Mettiamoci in gioco”, campagna di sensibilizzazione contro i rischi del gioco d’azzardo. Ieri, 22 giugno, si sono riuniti a Messina i referenti di ogni provincia siciliana ed hanno sottolineato l’inadeguatezza della bozza di decreto legislativo presentata dal governo nazionale sul tema. Preoccupa proprio il parziale passo indietro dell’esecutivo sul divieto di pubblicità del gioco d’azzardo e sui poteri di controllo e contrasto del fenomeno da parte degli enti locali.

Nonostante la delusione per un quadro normativo decisamente insufficiente, il coordinamento regionale della campagna non intende abbassare la guardia o rinunciare ai propri obiettivi: informare l’opinione pubblica e sensibilizzare le istituzioni . Sul territorio regionale continuano a moltiplicarsi iniziative, incontri, dibattiti sul tema: dai lavori di artisti sensibili al problema alla prevenzione nelle scuole, dalla formazione degli operatori all’istituzione di tavoli tecnici tra sindaci ed amministrazioni locali. Nonostante l’esiguità delle risorse i volontari del coordinamento continuano a promuovere tutto questo. I prossimi passi, definiti durante la riunione di ieri, sono la richiesta di un incontro con il Presidente della commissione regionale antimafia (sul legame ormai assodato tra illegalità e azzardo) ed il pressing sulle aziende sanitarie provinciali perchè recepiscano al più presto le linee guida emanate dalla Regione Siciliana con decreto assessoriale. In base a tale decreto le aziende sanitarie sono obbligate ad istituire dei coordinamenti provinciali permanenti, tavoli di confronto fondamentali alla definizione, attuazione e finanziamento degli interventi di contrasto al gioco d’azzardo patologico nel territorio siciliano. La politica tarda a dare soluzioni concrete alla piaga del gioco d’azzardo patologico, i soggetti che aderiscono alla campagna non possono però rinunciare o rallentare la loro corsa in favore della salute dei cittadini.