Reset spara a zero: “Teatrino politico. Si dimettano tutti”

Al Comune è scontro Udc – Pdl, alla Provincia l’amicizia è rinsaldata. Al movimento Reset qualcosa non torna e definisce l’alleanza tra i partiti “pretestuosa, fondata su non meglio precisati obiettivi comuni che poco hanno avuto a che fare col benessere della città”.

“Dopo le dichiarazioni di Buzzanca e Garofalo, in rappresentanza del Pdl, – chiede il movimento – sulle responsabilità dell’Udc rispetto al fallimento dell’Amministrazione, come non ritirare anche gli assessori Provinciali?”

Per Reset è una vicenda da commedia dell’assurdo: “L’Udc decide di ritirare i propri assessori comunali ben 48 ore prima che decadessero a seguito delle dimissioni del sindaco. E mentre i partiti proseguono con le loro beghe interne, si gioca il futuro dei messinesi, in una tarantella di alleanze e di divorzi”.

Reset non risparmia nessuno: “Le ultime decisioni del Pdl, dell’Udc ed il silenzio di un imbarazzatissimo Pd sono lo specchio fedele di una classe politica inadeguata ed incapace di dare risposte serie ad un territorio dalle grandi potenzialità che si trova suo malgrado in grande crisi economica, sociale e culturale”.

“Nella speranza che questa sia l’ultima puntata di una grottesca soap opera – conclude il movimento – restiamo in attesa delle consequenziali e logiche dimissioni del sindaco e del presidente della Provincia. Non avremmo mai creduto di arrivare ad invocare il commissariamento del Comune e della Provincia di Messina, eppure se la qualità della classe politica è questa ed il livello del dibattito è così basso non possiamo che augurarci che si dimettano tutti”.

E sull’argomento, interviene anche l’associazione culturale “La Sicilia ai siciliani” che si definisce “indignata”, utilizzando anch’essa simbologie teatrali: “E’ un’opera dei pupi, che ha avuto inizio con l’indizione delle elezioni anticipate alla Regione e che vede come pupari i politici e come pupi i cittadini che subiscono il malgoverno. Gli assessori dell’Udc fanno riferimento al “cerchio magico” di Buzzanca, ma allora perché non si sono dimessi prima? Da entrambe le parti, si tratta di motivazioni usate ad hoc per sviare l’attenzione dai reali motivi: le regionali sono alle porte e tutti, per interessi personali o di partito, hanno svenduto la nostra città”. (Ma. Ip.)