Faranda: “Nel gioco del vero o falso Signorino fa un clamoroso autogol”

Nel gioco del vero o falso il professor Signorino sbaglia il soggetto e fa un clamoroso autogol.

Gli sfugge, nella sequela dei suoi comunicati stampa, così prolissi che si fatica a leggerli, che proprio lui, il professore, aveva auspicato un esito positivo del ricorso contro Riscossione Sicilia, proprio per “sostenere il riequilibrio finanziario dell’Ente”.

Basterebbe solo questo per chiudere una polemica che certamente non rende merito ai suoi titoli accademici, evitando così di dover commentare i suoi richiami al Papa Buono che lasciano davvero sbigottiti per l’ardire e l’inappropriatezza del paragone che si permette di usare.

Ma l’occasione della sua semplicistica replica mi da la possibilità di chiarire ai cittadini, una volta ancora, il grande bluff consumato qualche settimana fa da Accorinti, Signorino, Cacciola e tutti coloro che si sono accodati in occasione della bocciatura della rimodulazione del Piano di riequilibrio.

Si sono stracciati le vesti, hanno convocato conferenze stampa per accusare chi aveva votato contro di avere affossato la Città ; hanno chiamato alla “rivolta morale” le loro truppe, in questo sostenuti da alcune associazioni legate ai loro amici e parenti.

Bene, Signorino e Cuzzola , quest’ultimo arrivato a Messina nella schiera di badanti che Accorinti volle per mettere una pezza alla insufficienza dell’assessore dell’epoca ( ricordate chi era?), oggi ci dicono di nuovo, che il piano di riequilibrio va bene così com’è, che i conti sono assolutamente in ordine e non ci sarebbe bisogno ormai neanche dello stesso piano.

Delle due l’una allora: dicevano il falso quando aizzavano la piazza contro il consiglio comunale o dicono il falso adesso?

La risposta comunque la daranno a giugno i messinesi, che si ricorderanno di bocciare i professori.

Nel frattempo, purtroppo, il Comune continuerà a pagare avvocati di fiducia e spese legali.

Daniela Faranda