“Storia delle marinerie meridionali nell’Ottocento”

Organizzato dalla Guardia costiera volontaria, dalla Lega Navale e dall’associazione culturale “L’Altro Futuro”, si è svolto ieri, nei giardini a mare della Lega Navale, il convegno “Storia delle Marinerie Meridionali nell’’800”.

L’incontro ha preso il via con i saluti di Carmelo Recupero, presidente della sezione di Messina della Lega Navale, che ha ricordato come quest’anno la Lega Navale abbia compiuto cent’anni; e del comandante dell’Autorità marittima dello Stretto, Antonio Samiani.

Subito dopo, l’intervento di Daniela De Domenico, guardia costiera volontaria: “La nostra è un’associazione di volontariato, senza scopo di lucro. Tra le finalità della Guardia costiera volontaria, vi è la tutela della sicurezza in mare e acque interne e la diffusione della cultura marinara”.

Poi, il saluto di Marcello Greco, vicepresidente dell’associazione “L’Altro Futuro”: “Il destino della nostra città passa dal mare. E al mare è legato anche il nostro turismo. Ma, perché questo realmente decolli, sono necessari servizi e infrastrutture. Se davvero si vuol fare della Sicilia il cuore pulsante del Mediterraneo, non si può non pensare ad un serio programma di sviluppo economico fondato sugli scambi commerciali e culturali con i Paesi dell’Africa Settentrionale. Ed è essenziale che la politica faccia la sua parte”.

Relatori della giornata, la prof. Francesca Pellegrino, professore ordinario di Diritto della navigazione all’Ateneo peloritano, che si è soffermata sulla “Storia della Real Marina nell’800”; e del prof. Giuseppe Gambardella, neurochirurgo e direttore scientifico dell’Istituto “Delta”, su “La Marineria Mercantile nel Regno delle Due Sicilie”: “Le popolazioni meridionali, se ben governate, sono capaci di fare grandi cose, come dimostra la Marineria mercantile nel Regno delle Due Sicilie: in quel periodo, era la più numerosa e la più moderna dell’intero Mediterraneo”.

Infine, la relazione di Agostino Florio, presidente della Guardia costiera volontaria di Messina, su “I Florio nella Marineria Mercantile Siciliana”, che ha ricordato l’importante attività della famiglia calabrese Florio, commercianti diventati soprattutto armatori, che operarono tra la fine dell’Ottocento e l’Età giolittiana.