“Il Ponte come unica speranza per il sud”. Rete Civica rilancia idee e progetti

Il Ponte sullo Stretto come unica possibilità di rilancio per Sicilia, Calabria e intero sud Italia. Ponte sullo Stretto come unica occasione per riconquistare il ruolo di baricentro tra Africa del nord ed Europa. Ponte sullo Stretti come unica vera speranza. Perché “ non ci sarà mai nessuna forma di sviluppo senza infrastrutture”. E per Rete Civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno l’unica opera che potrà rappresentare la precondizione dello sviluppo è solo il Ponte. E’ questo il presupposto di base che ha spinto il movimento a organizzare un convegno in programma sabato 7 maggio alle 9.30 alla Sala Visconti. “Il Ponte: un’Expo lunga 100 anni”, un dibattito che riunirà tanti professionisti italiani che hanno lavorato nel progetti e che risponderanno ai dubbi di natura tecnica di chi continua a parlare solo per slogan e ideologie.

Perché un convegno? La risposta l’ha data il coordinatore di Rete Civica Fernando Rizzo presentando oggi a Palazzo Zanca l’evento. Perché “E’ inaccettabile che, malgrado si abbia un progetto definitivo presentato il 20 dicembre 2010 e vidimato da ben 24 società pubbliche e private a livello mondiale, si possano ascoltare ancora discorsi demolitori su scirocco, venti, terremoti, uccelli e correnti marine. Sentiamo l’esigenza di fare tabula rasa delle sciocchezze sul Ponte. Vogliamo portare avanti un’azione culturale sulla città per spiegare, con dati alla mano, perché il Ponte è l’unica speranza che abbiamo”. Rizzo ha puntato i riflettori sulle ferrovie e sullo smantellamento che si è consumato in Sicilia in questi ultimi anni: “E’ stata interrotta la continuità territoriale ed è stata isolata la Sicilia da ogni prospettiva di sviluppo legata al traffico merci proveniente dal canale di Suez, tanto che oggi i container provenienti dall’Asia vengono sdoganati in gran parte in Olanda, Belgio, Germania. Basta con il “c’è ben altro da fare”. Con questa scusa è stata impedita la crescita del Meridione”. A dirlo sono i numeri snocciolati: mentre a Catania si movimentano 33 mila teus e non pi+ù di 100 persone lavorano nell’area portuale, a Rotterdam vengono movimentati 13 milioni di teus, lavorano 87 mila persone nell’area portuale e altre 2 mila sono dipendenti dell’Autorità portuale. E nel frattempo i porti di Gioia Tauro e Augusta, i più grandi del sud Italia, muoiono.

Rete Civica però non è solo Messina. E infatti insieme a Rizzo oggi c’erano gli altri presidenti del movimento che rappresentano le esigenze di un territorio molto più vasto: Rocco La Valle, ex sindaco di Villa San Giovanni, Nino Musca per i Nebrodi, Gianfranco Furnari per Barcellona Pozzo di Gotto, Marco Auteri per Catania.

Per Rocco La Valle la verità è che non è mai stati facile capire i benefici del Ponte e i grandi interessi del nord Europa affinchè l’opera non si realizzi: “Quei Paesi non vogliono che la logistica sia delegata all’Italia e in particolare a Sicilia e Calabria che ospitano i porti di Augusta e Gioia Tauro. Il Ponte sarebbe l’unico collegamento tra questi due porti. Non è solo una questione politica locale e non si può relegare a questo. Il Ponte è una necessità”.

Dal cuore dei Nebrodi, Nino Musca ha fatto degli esempi concreti per spiegare cosa perde la nostra terra senza il Ponte: “Siamo la regione che potenzialmente può produrre più energia ma non siamo in grado di trasportarla oltre lo Stretto. E così ci ritroviamo addirittura a pagarla più degli altri. Le nostre infrastrutture ci impediscono di crescere, di progredire. E mi chiedo perché in una programmazione globale non debbano essere inserite e tutte le opere”.

Gianfranco Furnari ha spiegato poi perché anche per la fascia tirrenica il Ponte sarebbe fondamentale: “L’opera creerebbe nuove infrastrutture, penso al raddoppio ferroviario Patti-Cefalù, ma potrebbe rappresentare occasione di crescita per il porto di Milazzo”.

Infine anche Catania potrebbe beneficiare del Ponte. Lo ha detto Marco Auteri, sottolineando come i vantaggi sarebbero non solo per Villa e Messina ma per l’intera Sicilia e il sud. “Fino ad oggi c’è stato un disegno ben preciso per tenerci fuori dal Mediterraneo”.

Per Rete Civica il messaggio è chiarissimo: il Ponte si deve fare. Oltre questo convegno in programma sabato c’è l’intenzione di andare avanti costituendo anche un movimento politico. “L’obiettivo è far capire che il Ponte aprirà nuovi scenari per i nostri territori, fornire una visione diversa da quella di no pontisti, ambientalisti, persino ferrovieri, che continuano ad osteggiare la vera e concreta opera che ci rimetterebbe al centro di uno sviluppo reale” ha detto Rizzo.

Se ne parlerà sabato con Alessio Zasso, resp. Galleria del Vento del Politecnico di Milano, Folco Quilici, giornalista e documentarista, Caterina Caminiti, resp. studi ambientali sul Ponte, Roberto Zucchetti, coordinatore CERTET della Bocconi, Giovanni Caminiti, già dirigente dell’Ufficio Ponte del Comune di Messina, Giacomo Guglielmo. Interverranno deputati, professionisti, esponenti del mondo politico e dei movimenti.

Francesca Stornante