Verde pubblico, il consiglio comunale boccia Ialacqua: “Gestione disastrosa e incompetente”

L’intero Consiglio comunale non ha dubbi: la gestione del verde, del decoro urbano, come più in generale quella dei rifiuti, da parte dell’assessore Ialacqua è da bocciare.

Per la prima volta in 2 anni e mezzo infatti tutti i consiglieri dei diversi partiti, escluse Ivana Risitano e Lucy Fenech della lista Accorinti sindaco, si sono trovati d’accordo su una gestione che definiscono inadeguata ed incompetente e ne hanno spiegato i motivi in conferenza stampa, “capitanati” dall’ex assessore all’ambiente Elvira Amata ed alla presenza dell’esperto agronomo Saverio Tignino autore, insieme a Sebastiano Calderone e Stefano Salvo di una mappatura della situazione arborea e di diverse perizie sulla stabilità degli alberi in città.

La conferenza stampa, più affollata persino di una seduta consiliare, a riprova dell’unità di visione, può essere divisa in due parti: quella politica, affidata al fuoco di fila dei consiglieri e quella tecnica affidata a Tignino.

LA BOCCIATURA POLITICA

Presenti tutti i gruppi: Elvira Amata, Carlo Abbate, Rita La Paglia (Dr), Franco Mondello, Mario Rizzo, Mariella Perrone, Libero Gioveni (Udc), Paolo David, Nicola Cucinotta, Carlo Cantali (Pd), Giuseppe Santalco (Felice per Messina) Francesco Pagano (Progressisti democratici), Pierluigi Parisi (Forza Italia), Daniela Faranda e Nicola Crisafi (Ncd), Pio Amadeo (Sicilia Democratica), Giuseppe De Leo (Megafono) Daniele Zuccarello (Missione Messina) Daniele Travisano (consigliere di quartiere per SiAmoMessina) e la presidente del consiglio Emilia Barrile.

Ad aprire la raffica d’interventi è stato Franco Mondello, Udc che ha sottolineato l’importanza, sotto il profilo politico, della trasversalità e compattezza della posizione: “Non si può soltanto puntare il dito sulle precedenti amministrazioni per 2 anni e mezzo. Adesso vogliamo capire di chi sono le responsabilità”. E a proposito di quellicheceranoprima è toccato all’ex assessore all’ambiente Elvira Amata ricordare che proprio le perizie e le mappature lasciate in eredità alla nuova amministrazione sono state ignorate, con ulteriori costi per le casse di Palazzo Zanca: “Quel che non capisco è l’arroganza. La giunta e l’assessore Ialacqua, insieme all’esperto Giaimi pur sbandierando la tesi della partecipazione, hanno ignorato le proposte dei Dr e dell’Aula. Nel 2014 il Consiglio comunale ha destinato 1 milione e 200 mila euro della Tasi per l’eliminazione e sostituzione degli alberi a rischio schianto, ma l’amministrazione ha pensato bene di usare oltre 800 mila euro di quelle somme per la manutenzione strade e della cifra restante ha utilizzato una parte per una gara per valutare la stabilità degli alberi, quando esistono due perizie una delle quali presentata dai Dr, nonché gli studi e le catalogazioni effettuate negli anni scorsi. Abbiamo calcolato che per abbattere e sostituire 100 alberi a rischio bastano 117 mila euro. Ebbene visto che la mappatura c’è chiediamo la revoca di una gara inutile e l’utilizzo per le somme così come il consiglio ha indicato nel 2014. Resto basita poi nel leggere che in un sopralluogo del 22 settembre Giaimi scriveva che un albero non aveva le caratteristiche d’instabilità ed è invece crollato 10 giorni dopo”.

A ribadire la coralità degli intenti è stato il capogruppo Pd Paolo David “Siamo uniti per la prima volta, vogliamo risposte efficienti e veloci”, mentre Pierluigi Parisi ha ricordato come la situazione del decoro sia sotto gli occhi di tutti “non siamo in grado di gestire l’esistente ma l’amministrazione annuncia nuovi innesti di alberi”.

A sparare a zero ancora una volta sull’assessore è stato Daniele Zuccarello: “Ialacqua ha buttato nel cestino la sua precedente vita da ambientalista. Ci toglie gli alberi buoni per fare la pista ciclabile ma ci lascia quelli a rischio crollo, combatteva le discariche e ne fa una a Pace. Non sapeva del licenziamento di Cucè e non sa neanche che Cucè è parente di Calabrò che lo ha riassunto a Messinambiente. E’ attaccato con l’Attack…non si dimetterà mai”.

Giuseppe Santalco si chiede come sia possibile che l’esperto Giaimi in una nota scriva “non sono stato sostenuto dagli uffici. Ma l’assessore che fa? Mi chiedo anche, ha un’idea di come vengono gestite dalle coop o dalle aziende le operazioni di potatura e sul verde? Si tratta di personale qualificato o no? Chi li dirige? Perché poi Giaimi si lamenta di non essere stato ascoltato? E ancora perché i lavori lungo la Circonvallazione sono fatti a macchia di leopardo e là dove serve non sono neanche iniziati?”. In casa Udc Libero Gioveni evidenzia lo stato di abbandono del verde nei villaggi,nonostante ad esempio un dossier da lui presentato in merito alle condizioni di Camaro San Paolo dove i rami sono entrati direttamente nelle case. Daniela Faranda ha riportato le risposte di Ialacqua ad una serie di sue interrogazioni risalenti al novembre 2013: “Rispondeva esattamente come adesso. Nulla diceva ieri come oggi sulla convenzione con la forestale, annunciava,ieri come oggi scerba ture e nel 2013 scriveva che la capitozzatura degli alberi aveva creato danni, eppur adesso lascia che si faccia senza battere ciglio”. Giuseppe De Leo il lavoro fatto in commissione chiamando in audizione dirigenti e assessore, mentre Carlo Abbate ha sottolineato come “qui non si tratta di un albero che cade ma dell’idea stessa che si ha di verde urbano”, Daniele Travisano lo stato di abbandono e le invasioni di blatte e topi, mentre Pio Amadeo usa il sarcasmo “se è vero che indietrononsitorna è anche vero che, in dialetto siciliano, cu chisti mancu avanti si va…Abbiamo toccato il fondo”. Rita La Paglia, presidente della commissione ambiente ha ricordato la mole di suggerimenti, proposte, perizie interrogazioni rimaste inascoltate, Mariella Perrone “stiamo mostrando che siamo vicini alla gente che non ce la fa più”. Nicola Cucinotta ha ripreso il programma di Accorinti per il verde: “in campagna elettorale parlava di verde di vicinato e di quartiere e del piano del verde urbano. Prima di essere eletto ha protestato perché Croce stava spostando gli alberi nel corso Cavour, poi è stato eletto e li ha sradicati tutti per fare la pista ciclabile. Qui non solo non si crea si verde, ma si distrugge quello che c’è”.

Durissima la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile: “Se l’esperto Giaimi pensa che ci siano reati può presentare denunce. Se ha lamentele deve parlare con l’assessore con il sindaco che lo hanno nominato. Io invece mi chiedo se il suo doppio incarico, quello di esperto a titolo gratuito e quello retribuito come componente della Commissione d’impatto ambientale siano compatibili”.

LA BOCCIATURA TECNICA

A evidenziare le carenze sotto il profilo tecnico è stato Saverio Tignino cui si deve, insieme a Calderone e Salvo la mappatura completa,nonché una serie di perizie e le schede sullo stato di salute dei singoli alberi (risalenti al 2003 ed al 2006) ed un ultimo studio dello scorso anno. “Ogni pianta è schedata, c’è una mappatura informatica facilmente individuabile. Il nostro studio del 2006 sugli alberi a rischio schianto riportava chiaramente esemplari che successivamente sono caduti. Nel 2006, quando per conto del Comune mi sono occupato di questo ed ho scoperto che a Villa Mazzini erano stati effettuati lavori che hanno danneggiato le piante ho allontanato chi ha sbagliato. Quella mappatura è attualissima, peraltro vorrei ricordare che quando lo stato di pericolo è avanzato è evidente ad occhio nudo e non serve finanziare ulteriori studi, occorre agire. Invece a Messina stiamo assistendo ad una sorta di albericoltura post-moderna che comporta un danno alle piante difficilmente sanabile, come abbiamo visto”. Tignino ha anche mostrato le foto della potatura degli aranci effettuata in passato nel rispetto della pianta e quella attuale. Foto analoghe per i ficus del viale della Libertà “l’esperto di fama internazionale Zanzi quando ho mostrato queste foto mi ha scritto: sono interventi mutilanti e dissennati, è una concezione della moderna arboricoltura utilizzata in modo improprio e inopportuno”. Infine le palme: un tempo erano 100, ora sono la metà ma secondo l’ingegnere Tignino ormai sono sulla via dell’estinzione…..

Rosaria Brancato